Si amplia l’interesse per il biometano in Italia: due importanti operatori annunciano nuovi progetti. Siram Veolia, azienda del gruppo francese Veolia specializzata in efficientamento energetico, entra nel settore con l’acquisizione al 100% di Le Ghiande Energy, proprietaria di un impianto di produzione di biometano in provincia di Lodi. L’impianto, situato a Sant’Angelo Lodigiano, è autorizzato a trattare fino a 27mila tonnellate annue di rifiuti organici e 20mila tonnellate di sottoprodotti agricoli, producendo, attraverso un processo di digestione anaerobica, circa 2,65 milioni di metri cubi di biometano all’anno. Il digestato prodotto dalla digestione anaerobica viene poi utilizzato come fertilizzante nei terreni agricoli della zona.
Per Siram Veolia 10% energia verde al 2027
Per Siram Veolia, l’operazione è in linea con gli obiettivi del piano strategico 2024-27 che prevede di incrementare in Italia di 10 volte la produzione di rinnovabili, con l’ambizione di raggiungere il 10% di vendite di energia verde entro il 2027 e il 40-50% nel lungo termine. Più del 50% di questo obiettivo si basa sulla produzione di biometano. «Questa acquisizione è un passo fondamentale verso il nostro obiettivo di sviluppo della produzione locale di rinnovabili, contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas serra e supportando il territorio», ha commentato Emanuela Trentin, ad di Siram Veolia: «Il biometano giocherà un ruolo chiave nella nostra strategia e nel percorso di decarbonizzazione dell’energia termica a servizio dei nostri clienti».
Due nuovi impianti per Axpo
Anche Axpo cresce nel settore del biometano in Italia. Il gruppo svizzero aveva già annunciato a settembre, dopo l’accordo con uno sviluppatore italiano, un primo progetto a Grottole (Matera) che produrrà circa 45 GWh di energia rinnovabile l’anno utilizzando prevalentemente scarti provenienti dalle aziende agricole delle vicinanze, con lavori già iniziati e operatività stimata entro la fine del 2025. Axpo è ora al lavoro su altri due siti: ha infatti annunciato l’acquisizione di due progetti, uno a Mazara del Vallo (Trapani) e uno a Paternò (Catania), che produrranno ciascuno circa 45 GWh di energia rinnovabile l’anno e saranno operativi nella seconda metà del 2026, con la fase di costruzione che inizierà nei primi mesi del 2025. La società Atzwanger, in collaborazione con BiHcon, è già stata selezionata come partner per l’ingegnerizzazione, l’approvvigionamento e la costruzione di tutti e tre gli impianti.
L’head of Biogas International di Axpo, Véronique Abrate, ha spiegato: «Axpo sta perseguendo una strategia di crescita ambiziosa per il biogas in tutta Europa, e stiamo facendo progressi significativi. Dopo aver annunciato progetti in Portogallo, Italia e Polonia quest’anno, questi nuovi impianti, il quarto e il quinto, contribuiranno a dare ulteriore impulso alla transizione energetica». Il presidente di Axpo Italia, Salvatore Pinto, ha aggiunto: «Le tecnologie energetiche innovative, come il biometano, rappresentano una risorsa chiave per accelerare la transizione energetica. La produzione di biometano facilita la creazione di nuove opportunità economiche a livello locale, stimolando l’occupazione e supportando le imprese agricole. Questi progetti evidenziano una strategia di crescita nel settore da parte del Gruppo Axpo che vede ancora una volta il nostro Paese giocare un ruolo da protagonista».
Il gruppo in Svizzera è leader nella fermentazione a secco dei rifiuti organici, con 15 impianti di biogas. In Spagna, l’impianto di Torre Santamaría immette attualmente 26 GWh di biometano nella rete gas ogni anno, e si pianifica di quadruplicarne la produzione fino a 115 GWh.