Storie Web domenica, Giugno 30
Notiziario

Un Joe Biden incerto, che dimostra appieno i suoi 81 anni e a tratti pare affaticato e confuso. Un Donald Trump aggressivo, che ha eluso e fuorviato (e a volte continuato a ripetere falsità sulle elezioni perse nel 2020 e sui propri sforzi per sovvertirle). Ma che è spesso parso più controllato, disciplinato e calmo del solito.

Il primo dibattito della campagna presidenziale americana non ha rassicurato elettori americani – né i sempre più nervosi militanti e vertici del partito democratico – preoccupati per l’età di Biden e per la sua immagine di fragilità. Nonostante abbia 78 anni, Trump ha offerto una performance ritenuta più determinata. Il giudizio dei grandi media è fioccato spietato: “Il crash di Biden nel primo dibattito con Trump”, ha titolato il Wall Street Journal, che ha sottolineato come il rivale sia “rimasto composto”. Biden “in affanno” ha scritto il New York Times, nonostante gli “attacchi ingannevoli” di Trump. Termini simili sono stati usati dal Washington Post.

Biden-Trump, il primo duello in televisione

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Resta da vedere l’effetto sui sondaggi, con le urne ancora distanti quattro mesi e tempòo per chance di riscatti. E’ questo tuttavia in prima battuta il riassunto del faccia a faccia avvenuto negli studi televisivi di Atlanta della Cnn. Di novanta minuti di domande e risposte dei candidati a giornalisti e moderatori del canale. Agli occhi degli esperti Biden, voce rauca e fioca aggravata da un raffreddore, è troppo sovente soprattutto nella prima mezz’ora parso incapace anche di finire con chiarezza alcune delle sue frasi. E non è riuscito a brillare neppure sui temi a lui considerati più favorevoli, la difesa del diritto d’aborto (attaccato dai repubblicani) e quella della democrazia e dei suoi valori, a cominciare dalla denuncia dell’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 da parte dei sostenitori incoraggiati da Trump. La stessa vice-presidente Kamala Harris ha in seguto ammesso che Biden “ha avuto una partenza lenta” nel dibattito. Una delle risposte più efficaci di Biden è arrivata in politica estera, sul multilateralismo, gli alleati e la Nato: ha accusato Trump di voler abbandonare l’Ucraina alla Russia e di “essere l’uomo che vuole uscire dalla Nato”.

Trump, dal punto di vista della sostanza, ha attaccato anzitutto su temi a lui familiari: l’immigrazione, accusando Biden di aver aperto i confini a ondate di clandestini spesso pericolosi; e l’economia, attribuendo a Biden l’eccessiva inflazione. In politica estera ha detto che Biden ha rovinato la reputazione di forza degli Usa. E non si è lasciato sfuggire una stoccata davanti agli scivoloni di Biden: “Non so davvero che cosa abbia detto, e non credo che lo sappia neppure lui”, ha detto al termine di una frase particolarmente convoluta del rivale sui migranti. Trump ha inoltre indicato che accetterà il risultato delle prossime elezioni solo se saranno giuste e legittime.

Numerosi funzionari del partito democratico, dietro le quinte, hanno espresso aperto nervosismo per la performance d’insieme del Presidente. “Aveva una sola missione: rassicurare di essere in grado di essere Presidente per altri quattro anni. E l’ha fallita”, ha detto un esponente dem. Biden ha infatti la necessità di mobilitare la base del partito, che difetta di entusiasmo per lui, e di raggiungere le piccole ma decisive fasce di elettori indecisi e indipendenti. Biden, in un evento post-dibattito, ha cercato di arringare i sostenitori affermando che “batteremo questo signore”, riferendosi a Trump. Tra i funzionari del partito, alcuni hanno tuttavia ripescato anche ipotesi di sostituire in extramis Biden quale candidato, in occasione della Convention di agosto.

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