Beauty, le 10 influencer più popolari in Italia

Belén Rodríguez, Alessia Marcuzzi e Giulia De Lellis sono le tre beauty influencer più popolari in Italia secondo una ricerca di Kolsquare, azienda francese specializzata in Influencer Marketing e B Corp certificata, ha analizzato le influencer beauty italiane e ha stilato la classifica delle dieci più popolari. Dopo Rodríguez (10,4 milioni di followers su Instagram e un engagement rate dello 0,463%), Marcuzzi (5,74 milioni su Instagram con un engagement rate dello 0,371%) e De Lellis (5,58 milioni, 2,63%) arrivano Sara Di Sturco, Chiara Biasi, Cecilia Cantarano, Samantha Frison, Rebecca Parziale, Giorgia Malerba e Arienne.

Un fenomeno, quello dell“influencer marketing”, in costante crescita. Sempre più aziende, infatti, puntano sull’autorevolezza e credibilità di determinate persone – più o meno note – agli occhi dei loro follower su piattaforme come Instagram o Tik Tok, che influenzano le scelte di acquisto e le tendenze nel mondo della bellezza.

I brand beauty – tra i più attivi Estée Lauder, Maybelline, Avon, Chanel, Bottega Verde, Shiseido, Dior e Abiby – collaborano con influencer per aumentare la visibilità dei loro prodotti, raggiungere un pubblico specifico e creare un senso di autenticità e fiducia nei loro consumatori.

E i budget possono variare ampiamente a seconda del numero di follower e della tipologia di collaborazione. In generale, le aziende preferiscono investire in micro e mid influencer, piuttosto che in macro influencer, perché questi ultimi sono spesso più costosi e meno remunerativi. Il conto è presto fatto se si pensa che i cosiddetti microinfluencer (da 10.000 a 50.000 follower) possono guadagnare circa 150 euro a post, con un potenziale massimo di 500 euro per post più complessi; i midinfluencer (da 50.000 a 100.000 follower) da 150 a 500 euro a post, con un potenziale massimo di 750 euro per post più complessi; i macroinfluencer (da 100.000 a 1 milione di follower) dai 750 a 1.500 euro. Collaborazioni a lungo termine o campagne: possono prevedere budget più elevati, anche in migliaia di euro.