Storie Web sabato, Maggio 18
Notiziario

Oltre 5 mila sportelli bancari definitivamente chiusi in 5 anni, pari a più del 20% del totale, passati da 25 mila a 20 mila, e con essi una riduzione di dipendenti di quasi il 6%, pari a poco più di 16 mila unità, da 278 mila a 262 mila. È il bilancio del cosiddetto processo di desertificazione bancaria nel quinquennio passato, come emerge da un report dell’Ufficio Studi & Ricerche della Fisac Cgil, contrazione che si è confermata anche per il 2023, con sportelli diminuiti sul 2022 del -3,9% per una perdita di 825 unità e dipendenti calati del -0,8% per 2.156 unità.

Il report

A fine 2023, spiega nel dettaglio il sindacato che ha elaborato il report su dati della Banca d’Italia, le banche italiane e le filiali in Italia di banche estere disponevano di 20.161 sportelli operativi. Sotto il profilo dimensionale, il 54% (10.787) appartenevano a banche di maggiori dimensioni. Considerando, invece, il gruppo istituzionale, le banche Spa possedevano il 76% (15.294) degli sportelli rilevati al 31 dicembre dello scorso anno. Le quote riconducibili alle banche di credito cooperativo e alle banche popolari erano pari, rispettivamente, al 20% (4.091) e al 3% (653).

Il divario Nord-Sud

La distribuzione sul territorio degli sportelli bancari operativi alla fine dello scorso anno evidenzia una maggiore presenza nelle regioni del Nord, che rappresentano il 57% del totale nazionale (40% in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto). Il numero di sportelli nelle regioni del Sud e nelle Isole ammonta al 22% del totale nazionale.

Il calo degli sportelli

Lo scorso anno gli sportelli bancari, sottolinea la Fisac Cgil, sono diminuiti di 825 unità rispetto ai 20.986 rilevati a fine 2022 (-3,9%). La riduzione è stata generalizzata in tutte le regioni. Considerando gli ultimi cinque anni il numero di sportelli in Italia è diminuito di 5.248 unità, quasi il 21% delle 25.409 unità rilevate a fine 2018: in sintesi, negli anni 2019-2023 il numero di sportelli bancari in Italia si è contratto di quasi 1/5 rispetto al dato di partenza.

In questo periodo tutte le regioni italiane hanno visto diminuire il numero di agenzie con tassi di contrazione più accentuati in Abruzzo, Molise, Marche e in Basilicata, con tassi di contrazione pari o superiori al 25%, e e più attenuati per Trentino-Alto Adige e Sardegna.

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