Storie Web venerdì, Maggio 3
Notiziario

Rischia di trasformarsi in uno tsunami il caso dell’annullamento della multa comminata a un automobilista di Treviso che ha contestato davanti ai giudici la multa per eccesso di velocità rilevata da un autovelox non omologato. La Corte di Cassazione ha annullato la sanzione perché certificata da un’apparecchiatura autorizzata dal ministero delle Infrastrutture ma non sottoposte a una verifica più puntuale necessaria per la loro omologazione. Con questo principio la Suprema corte pur pronunciandosi, come di consueto, sul caso singolo ha però fissato un precedente importante che adesso potrebbe innescare una valanga di ricorsi per tutti i casi analoghi.

La sentenza

La sentenza 10505 della Corte di Cassazione ha chiarito la distinzione tra approvazione ministeriale e omologazione sottolineando come entrambi siano indispensabili per l’utilizzo secondo legge dei rilevatori di velocità. Entrambe le certificazioni sono necessarie perchè quindi le multe siano valide. Ma c’è un aspetto che rischia di trasformarsi in un caso dagli effetti dirompenti: la maggioranza dei dispositivi non hanno ottenuto l’omologazione, come confermano fonti dello stesso ministero. Un aspetto che aprirebbe la strada ai ricorsi di automobilisti e autotrasportaoti, a condizione però che non abbiano già versato la sanzione, circostanza che renderebbe la controversia ormai perfezionata, e che non siano scaduti i termini per presentare opposizione. La sentenza è rivoluzionaria anche perché sovverte una storica interpretazione ripresa dalla circolare n. 8176/2020 che assimilia l’approvazione all’omologazione, ragione per cui la questione non si era posta. Fino a questo momento.

Il decreto autovelox

E’ intanto alle battute finali il decreto del Mit con il riordino della disciplina degli autovelox e che ridisegna le regole per la loro installazione su tutte le autostrade. Il provvedimento è stato firmato e ora è in fase di registrazione alla Corte dei conti. Per il sottosegretario Ferrante “abbiamo previsto che il loro utilizzo debba rispondere alle esigenze di sicurezza della circolazione, con l’obiettivo di prevenire gli incidenti e tutelare i cittadini: una battaglia, questa, che Forza Italia porta avanti da sempre. L’ordinanza della Cassazione chiarisce ulteriormente i requisiti di omologazione che gli autovelox devono soddisfare per essere legittimamente impiegati”. Ma il nodo non è stato sciolto.

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