Storie Web martedì, Maggio 20
Notiziario

È il caso dell’idrogeno nei settori industriali “hard-to-abate”: i 640 milioni di euro originariamente assegnati all’investimento, si legge nella relazione, sono inciampati nelle «circostanze oggettive che richiedono un generale ripensamento della misura», affacciatasi su un mercato impreparato a sviluppare una domanda adeguata ad assorbirla. I fondi saranno dirottati verso l’investimento nello sviluppo del biometano, un gas rinnovabile ottenuto da rifiuti e residui agricoli.

«Una scelta pragmatica», secondo il documento dell’esecutivo, che, grazie a questa dote aggiuntiva, «permetterà all’Italia di raggiungere entro giugno 2026 una capacità produttiva di biometano di 2,3 miliardi di metri cubi all’anno. Tutto questo, però, attraverso un rinvio di almeno sei mesi della scadenza, «reso necessario – si giustifica il governo – alla luce dell’epidemia di Psa (peste suina, ndr) che interessa Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna».

La difficile corsa verso gli obiettivi concordati con Bruxelles interessa anche la promozione delle energie rinnovabili attraverso le comunità energetiche e l’autoconsumo. In questo caso non si è rivelata felice la scelta di riservare i finanziamenti ai soli Comuni con meno di 5mila abitanti: visto il basso numero di richieste ricevute ritenute ammissibili, il governo ha quindi esteso con il Dm della scorsa settimana l’intervento ai Comuni fino a 50mila abitanti «in quanto sede di numerose aziende che consumano energia nelle ore centrali della giornata, mentre le utenze domestiche tendono a consumare al mattino e alla sera».

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