Storie Web sabato, Marzo 29
Notiziario

Dopo l’ennesima beffa parlamentare sulla clausola di salvaguardia per le auto aziendali le Associazioni che rappresentano il mercato dell’autonoleggio dicono basta. «Agli infruttuosi tentativi in sede di legge di Bilancio e del Milleproroghe di chiarire la discussa norma sul fringe benefit, si è aggiunta la dichiarazione di inammissibilità anche dell’emendamento nel decreto Bollette presentato dal Presidente della commissione Bilancio della Camera Marco Osnato (FdI). Il presidente della commissione Attività Produttive, Alberto Gusmeroli (Lega), infatti, ha dichiarato l’inammissibilità del correttivo per estraneità di materia rispetto al decreto Bollette. Una doccia fredda per le imprese di noleggio, case automobilistiche, concessionari e, più di tutti, driver e aziende clienti «che si trovano a gestire migliaia di ordini ed immatricolazioni in base ad una normativa che, seppur avvantaggia le alimentazioni elettriche, penalizza l’87% delle autovetture aziendali in uso promiscuo», ha sottolineato in una nota Aniasa, l’Associazione che rappresenta l’industria dell’autonoleggio. «La clientela del noleggio a lungo termine – si legge nella nota – sta provvedendo a una proroga generalizzata dei contratti», e stima «nel solo 2025 una riduzione di immatricolazione pari al 30%, circa 70.000 autovetture in meno sul 2023. Parliamo di 2,7 miliardi in meno di Pil».

Nessuna certezza del diritto

Per Aniasa «il continuo stop and go legislativo è un’occasione persa per sanare una situazione di scarsa chiarezza tributaria, che sta determinando grandi incertezze e confusione. Anche la proposta di fissare al 30 giugno la linea di demarcazione tra i diversi regimi tributari da applicare per gli ordini effettuati entro il 2024 appare di non facile interpretazione. Un contesto generale che riguarda un milione di famiglie e su cui manca tuttora un tavolo ministeriale di raccordo, richiesto a gran voce dalla stessa Anaisa insieme ad Anfia e Unrae. Anche alla luce della recentissima nota della Commissione Ue sul ruolo fondamentale delle flotte aziendali per il rinnovo del circolante».

La strada del ricorso e del decreto legge

La dichiarazione di inammissibilità non chiude però del tutto la strada a un nuovo tentativo di aggiustare il tiro. Lo stesso viceministro all’economia, Maurizio Leo, si è detto a più riprese disponibile e pronto a definire il quadro normativo sui costi chilometrici sulle auto aziendali in uso promiscuo ai dipendenti tanto da far lavorare i tecnici del Mef all’emendamento Osnato dichiarato inammissibile ma su cui lo stesso Osnato attende per le ore 20 del 26 aprile l’esito del ricorso per un ammissibilità in extremis nel Dl Bollette. Se il tentativo dovesse fallire ancora la strada percorribile, suggerita anche da Aniasa, resterebbe quella dell’annunciato decreto legge sugli acconti Irpef, che comunque dovrebbe arrivare solo dopo la presentazione del Def e dunque dopo il 10 aprile. «L’intera filiera, conclude la nota dell’Aniasa, chiede al Mef di sanare la situazione di emergenza per poi procedere ad un attento riesame dell’intera fiscalità dell’auto aziendale».

Condividere.
© 2025 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.