I primi risultati erano già emersi nel 2019, ma ora una nuova ricerca ha confermato che è aumentato il numero di cani e gatti esposti alla cocaina e alla metanfetamina negli Stati Uniti e in Canada: negli ultimi cinque anni vi è stato un incremento del 52 percento per i gatti e del 39 percento per i cani.
Lo studio, condotto dai ricercatori dell’Università della Carolina del Nord, ha preso in considerazione i dati registrati al Pet Poison Helpline, un centro internazionale specializzato nel controllo dei veleni per animali, per identificare i casi relativi appunto ad animali domestici che erano entrati in contatto con le sostanze stupefacenti.
I dati hanno tenuto conto anche dell’età e del peso degli animali, tutti afferenti a persone che vivono in Canada e negli Stati Uniti, dividendo gli interventi in sei macrogruppi: 1) gatti esposti a cocaina, 2) gatti esposti a metanfetamina, 3) gatti esposti a cocaina o metanfetamina, 4) cani esposti a cocaina, 5) cani esposti a metanfetamina e 6) cani esposti a cocaina o metanfetamina.
Lo studio ha coinvolto in totale 63 gatti e 433 cani. «Sebbene non abbiamo le prove per spiegare perché più casi hanno coinvolto cani, sappiamo che più famiglie in Canada e negli Stati Uniti hanno cani come animali domestici rispetto ai gatti – hanno commentato i ricercatori a Newsweek – Questa popolazione più numerosa di cani come animali domestici potrebbe rappresentare un bacino più ampio di potenziali esposizioni a sostanze rispetto ai gatti».
La cocaina e la metanfetamina sono gli stimolanti illeciti più comuni negli Stati Uniti, tanto che nella ricerca è precisato che «questo studio è fondamentale perché aumenta la consapevolezza sulle potenziali conseguenze degli stimolanti illeciti non protetti. L’importanza della medicina veterinaria non può essere sottovalutata, poiché cani e gatti sono membri essenziali delle famiglie, spesso fornendo conforto e supporto emotivo, evidenziando la relazione intrinseca tra salute umana e animale».