A livello territoriale le aree metropolitane di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Catania e Palermo risultano tra le più dinamiche. Anche le province del Nord-Est mostrano una forte attrattività. Negli altri territori si registrano aumenti solo nelle zone ad alta densità turistica.
Le professioni più richieste
Le professioni qualificate nel campo delle attività commerciali e dei servizi, con un totale previsto di 886mila entrate, rappresentano oltre il 30% del totale e mostrano l’incremento più evidente sia in termini assoluti sia relativi (+75mila contratti, pari a +9,2%), a conferma dell’importanza crescente del settore terziario. In calo le professioni tecniche e impiegatizie, che registrano rispettivamente 347mila e 246mila entrate previste (-5,4% e -3,1%), possibile segnale di una crescente automazione o digitalizzazione di alcune funzioni operative. In contrazione la domanda per conduttori di impianti e autisti (-2,7%).
Poco meno del 19% delle assunzioni programmate dalle imprese riguardano i lavoratori stranieri, la gran parte si concentra nel settore dei servizi (395mila), in particolare, nel comparto turistico (115mila, +8,5% sul 2024).
Nelle costruzioni difficili da reperire 6 lavoratori su 10
Passando al mismatch, le maggiori difficoltà di reperimento si riscontrano nelle costruzioni, dove riguardano più di 6 lavoratori su 10 (il 62% per l’esattezza). Di poco inferiore il fenomeno nelle industrie metalmeccaniche ed elettroniche (59,7%) e industrie tessili (58,4%). Nel settore dei servizi le maggiori criticità di reperimento di personale riguarda informatica e telecomunicazioni (49,5%), seguiti dai servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (in aumento al 47,6%) e da servizi turistici, di alloggio e ristorazione (in diminuzione dal 50,1% al 46,7%). Il fenomeno del mismatch che nel primo semestre si attesta mediamente al 47,60% (in calo dal 48,3% del primo semestre 2024) è meno sentito dalle grandi imprese con 500 o più dipendenti che hanno difficoltà nel contrattualizzare solo 3 persone su 10.
Complessivamente i datori di lavoro impiegano oltre 4 mesi nella ricerca del personale di più difficile reperimento. I tempi più lunghi si registrano nelle industrie del tessile, abbigliamento, cuoio e calzature, le industrie del legno e del mobile e le costruzioni (tra 5,7 e 6 mesi). I comparti dei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone, dei servizi alle persone e dei i servizi turistici hanno tempi più ridotti (in media 3,6 mesi).