La domanda di Gnl per usi finali, in Italia, presenta un potenziale di crescita fino a 600mila tonnellate annue entro il 2030, con un tasso medio annuo di crescita del 25%, di qui a cinque anni. Questo nello scenario di riferimento. Mentre in uno scenario più ottimista, in cui infrastrutture adeguate e competitività del gas naturale liquefatto siano pienamente realizzate, i volumi potrebbero salire fino a 840mila tonnellate, con una crescita media annua del 33%. È quanto emerge dallo studio Sslng Watch: la filiera degli usi finali di GNL in Italia – 2025, realizzato da Assocostieri in collaborazione con Mbs Consulting; report che ha fornito un’analisi aggiornata dei dati storici e previsionali di settore, evidenziando i numeri illustrati sopra.
Lo studio è stato presentato nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione, tenutasi presso il ministero delle Imprese e del made in Italy. «Il Governo – ha detto, nel suo intervento, il ministro Adolfo Urso – è al lavoro per far diventare l’Italia un grande hub di connettività logistica tra Europa, Asia, Medio Oriente e Nord Africa, come evidenziato anche nel progetto strategico del Piano Mattei. Siamo un Paese che può contare su una vantaggiosa posizione geografica, grazie ai suoi 645 comuni costieri distribuiti in 15 regioni affacciate sul mare. Occorre investire e valorizzare la pluralità dei vettori energetici disponibili, seguendo il principio della neutralità tecnologica che deve essere l’obiettivo della nostra Unione europea. Vogliamo esserne protagonisti di una fase di profonda rivoluzione infrastrutturale e tecnologica che deve portare l’Italia a essere un modello di sostenibilità ambientale, di innovazione e di sicurezza energetica».
Carburante per navi in sorpasso sul traffico pesante
Il mercato del Gnl, è emerso durante il meeting, «è principalmente trainato dal settore dei trasporti pesanti, che nel 2024 ha già registrato una crescita dell’8% rispetto al 2023, raggiungendo 135mila tonnellate di consumo. Per il settore marittimo, benché il bunkeraggio risulti ancora limitato nel medio termine, le prospettive sono positive: le nuove infrastrutture small scale potrebbero portare la domanda di Gnl per il bunkeraggio a circa 320mila tonnellate entro il 2030, superando così i consumi attesi nel trasporto pesante (circa 285mila tonnellate)».
In Europa, chiarisce lo studio, «cinque metaniere per il bunkeraggio sono già operative; a breve la Avenir Aspiration sarà operata da Eni; entro ottobre 2025 arriverà la Green Pearl, di Axpo (destinata all’Italia); e nel primo trimestre 2026 è attesa Eliseus, sempre di Axpo; Msc, inoltre, ha ordinato quattro bunker tanker destinate a operare nel Mediterraneo. Nel mondo, attualmente esistono più di 600 navi alimentate a Gnl e altrettante sono state ordinate, di cui 40 destinate» al mare nostrum.
In aumento la produzione di biometano
Il report sottolinea, inoltre, il trend di crescita della produzione di biometano, «stimata intorno a 4,5 miliardi di metri cubi entro il 2040, grazie agli impianti incentivati e alla possibile riconversione di impianti a biogas, condizionata dall’introduzione di nuovi incentivi».