Storie Web mercoledì, Aprile 9
Notiziario

Un altro grande gruppo bancario italiano sta per prendere posizione sugli investimenti nelle aziende produttrici di mine antiuomo e bombe a grappolo. Il consiglio d’amministrazione di Banca Iccrea, la prossima settimana, valuterà se bloccare la vendita di Etf che hanno in portafoglio società legate al mondo delle armi non convenzionali. Una decisione importante visto il grande dibattito, ancora in corso nel mondo degli intermediari finanziari, provocato alla legge 220 del 2021 che ha regolato il settore.

La dichiarazione Iccrea

«Bcc Banca Iccrea, come capogruppo del gruppo Bcc Iccrea – viene fatto sapere dall’istituto –, intende astenersi dall’erogare credito alle aziende interessate dal provvedimento di legge e non inserendo, nei servizi di investimento erogati tramite servizio di consulenza finanziaria, i sottostanti presenti nelle black list dei provider utilizzati».

Inoltre, a proposito dello stop degli Etf, la banca aggiunge: «Anche riguardo le attività fuori consulenza (come nel caso della negoziazione degli Etf), la banca sta istituendo meccanismi, vincolanti per le Bcc aderenti, per assicurare il rispetto della normativa nonostante le difficoltà di mercato connesse all’implementazione di questa soluzione».

Il dibattito in corso

Se Iccrea dovesse decidere per lo stop sugli Etf, sarebbe la seconda grande banca che prende tale posizione. È stata Bper infatti la prima banca a bloccare la negoziazione di Etf con sottostanti aziende inserite nelle black list delle mine antiuomo e delle bombe a grappolo. A segnalarlo era stato un lettore di Plus24 in una email inviata in febbraio alla “Posta del risparmiatore”.

Come si evidenziava prima, nel mondo degli intermediari finanziari italiani è in corso una grande discussione sulla legge 220/2021. Un confronto diventato acceso dopo la pubblicazione della black list di Nummus. A quanto si sa, molti intermediari sarebbero concordi nel bloccare l’inserimento nei portafogli dei titoli in black list quando viene attivata la consulenza finanziaria. Non c’è invece accordo sul collocamento degli Etf che hanno in pancia tali titoli. A questo punto, in tanti vorrebbero un intervento delle authority di vigilanza per fare chiarezza una volta per tutte sui temi più controversi della normativa. Nell’attesa si procede in ordine sparso.

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