Storie Web giovedì, Giugno 5
Notiziario

Continua a fare discutere l’acquisizione della startup fondata da Jony Ive, l’ex guru del design di Apple da parte di OpenAI. Dopo più di una settimana dall’annuncio abbiamo ancora a disposizione solo un video di Sal Altman e Jony Ive che dopo avere lavorato in segreto due anni discutono come due amici al bar del futuro dell’elettronica di consumo e della necessità di «creare una famiglia di prodotti per l’era dell’intelligenza generativa». Non lo dicono apertamente ma quello che vogliono mandare in soffitta sono gli smartphone, i telefonino, le notifiche e gli schermi mobili. «Abbiamo l’occasione di reimmaginare cosa significa usare un computer», ha detto l’amministratore delegato di OpenAI Sam Altman. La startup creerà un prodotto con un livello di qualità «mai visto prima nell’hardware di consumo. L’intelligenza artificiale rappresenta un tale passo avanti in termini di ciò che le persone possono fare che necessita di nuovi fattori per sfruttarne al massimo il potenziale». Ora l’architetto di iPhone e l’inventore di ChatGpt insieme mettono timore. Di gadget senza schermi mossi dall’Ai e quindi con la voce di parla da tempo. Ricordiamo tutti Ai Pin di Humane, il mini dispositivo con fotocamera che si governava solo con la voce. Quando è stato presentato doveva essere l’ammazza-smartphone. Oggi è un progetto open source e verrà ricordato come il primo flop di wearable potenziato con ChatGpt. Probabilmente però non erano ancora i tempi maturi. Di certo la voce sarà sempre di più – più degli schermi – la nuova interfaccia. E forse prima di nuovi gadget saranno gli occhiali potenziati con l’intelligenza artificiale (Android XR o Meta Ray-Ban) che nascono connessi a smartphone a cambiare le nostre abitudini e quindi forse anche la forma dei telefonini. Lo sa bene anche Apple che è stata subito indicata da tutti come la principale vittima del duo Altman-Ive. Il suo vice presidente ai serivizi, Eddy Cue ha dichiarato che gli utenti potrebbero non aver bisogno di un iPhone tra 10 anni. Forse dieci anni sono anche troppi.

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