Storie Web sabato, Marzo 29
Notiziario

“Misure ripetute di definizione agevolata o di annullamento dei debiti pregressi possono alimentare aspettative su futuri condoni con effetti negativi sui versamenti per adeguamento spontaneo (da avvisi bonari e lettere di compliance), sulla riscossione ordinaria (da attività di accertamento) e su quella coattiva ordinaria (a fronte di accordi con l’Amministrazione o di piani di rateizzazione da quest’ultima accordati) e, in generale, sulla tax compliance”. Lo sottolinea il consigliere dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, Valeria De Bonis, in audizione presso la Commissione Finanze e tesoro del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla gestione del magazzino fiscale da parte dell’ente della riscossione e sul disegno di legge che propone l’introduzione, tra le altre cose, della rottamazione quinquies.

“Gli interventi degli ultimi anni, in parte riproposti con il DDL in esame- ha spiegato-, non hanno contribuito in maniera rilevante allo smaltimento dei crediti da riscuotere. Gli introiti da definizione agevolata, ad eccezione di quelli della più conveniente rottamazione quater, sono significativamente inferiori rispetto alle attese per effetto dell’elevata incidenza di contribuenti che dopo l’accesso al programma (e quindi dopo il pagamento delle prime rate) omettono di completare il pagamento dell’intero importo dovuto”.

“A fine novembre 2024 il magazzino dei crediti affidati all’agente della riscossione ha raggiunto oltre 1.865 miliardi, con un incremento del 36,5% rispetto alla fine del 2019, mentre il riscosso si attesta a circa 178 miliardi (appena il 9,5%del totale), a dimostrazione di una limitata efficacia dell’azione di riscossione coattiva”, mette in rilievo l’Upb, “Si tratta prevalentemente di singoli debiti di importo inferiore a 1.000 euro e riguardanti principalmente le persone fisiche”, aggiunge l’Upb.

 

 

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