Un murale sulla facciata della Direzione generale del Policlinico di Palermo rende omaggio al professore Paolo Giaccone, il medico legale ucciso dalla mafia nel 1982 per il suo coraggioso rifiuto a modificare una perizia. L’opera, realizzata dall’artista Igor Scalisi Palminteri, che ha fatto dell’arte uno strumento di comunicazione per sensibilizzare su temi sociali, celebra la memoria di un uomo che ha pagato con la vita la sua determinazione al rispetto della verità e della giustizia. Il murale è stato co-finanziato dal Policlinico e dall’Università, che hanno accolto la proposta del Comitato promotore per il murale, nata da una raccolta firme che ha incontrato il favore di illustri figure istituzionali, di cittadini del quartiere, di pazienti, di lavoratori del Policlinico di tutte le aree e discipline della Dirigenza medica, della PTA e del comparto, nonché degli studenti, dei ricercatori, dei dottorandi e degli specializzandi dell’Università.
Secondo la direttrice generale del Policlinico, Maria Grazia Furnari, “il murale realizzato dall’artista Igor Scalisi Palminteri cattura l’essenza del Professore Giaccone. Con questa iniziativa non solo onoriamo la memoria di una vittima di mafia di cui si è parlato troppo poco, ma riaffermiamo i valori di etica e giustizia che lui ha incarnato. Arrivare tutte le mattine in Azienda ed essere accolta dal sorriso e dallo sguardo del Professore Giaccone è per me un ulteriore incoraggiamento a tenere alta l’attenzione su ogni possibile elemento di disturbo nei confronti dell’Azienda. Questo murale vuole essere anche un abbraccio solidale a chi difende il proprio lavoro con il coraggio dell’onestà e il senso dell’appartenenza, necessario a sentirsi parte integrante del prestigioso luogo di cura e accoglienza che rappresenta il Policlinico universitario di Palermo”.
Il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, ha affermato: “L’inaugurazione di questo murale è un momento di riflessione e di condivisione profonda. Attraverso la forza evocativa delle immagini, l’arte diventa linguaggio universale e si fa messaggio: trasforma la memoria in testimonianza viva e l’impegno civile in eredità collettiva. Le pennellate dell’artista ci restituiscono il volto sorridente di Paolo Giaccone, ritratto nel suo camice bianco, simbolo della dedizione al lavoro inteso come missione e non come coercizione. In quello sguardo sereno e fermo rivive la forza di un uomo che ha scelto la coerenza e l’etica come bussola della propria vita, fino all’estremo sacrificio. Questo murale, insieme alle tante iniziative che l’Ateneo promuove nel segno della memoria, è parte di un patrimonio vivo che si traduce ogni giorno in azioni, pensieri e parole che costruiscono il futuro della nostra comunità universitaria e della società tutta”.
Il Comitato promotore, a cui si associano i figli di Giaccone, Amalia, Paola, Milly e Antonino, esprimono soddisfazione e gioia e ringraziano la Direzione strategica dell’AOUP e il Rettorato per avere condiviso e sostenuto la realizzazione dell’opera. L’idea lanciata da Milly Giaccone in un’intervista è stata sostenuta con una racconta di firme tra gli operatori sanitari del Policlinico a testimonianza di un’importante sensibilità da parte dei lavoratori sulla figura del Professore Giaccone e sulla condanna della violenza mafiosa. Nel suo lavoro di promozione del progetto il Comitato ha raccolto il sostegno della Commissione regionale antimafia e del Comune di Palermo. “Siamo convinti – si legge in una nota del Comitato – che con questo murale il Policlinico è diventato più ricco di valori fondamentali come la lotta contro la mafia e l’affermazione della legalità a tutti i livelli e siamo certi che questo messaggio sarà colto dalle giovani generazioni che frequentano la struttura e si apprestano a praticare le professioni sanitarie”.
L’autore del murale, Igor Scalisi Palminteri infine, ha spiegato che “come pittore è stato un onore dipingere un uomo come Paolo Giaccone e come cittadino mi spingo a fare diverse riflessioni, legate al periodo storico che stiamo vivendo, dove abbiamo a che fare con la violenza, la violenza che manifesta un disagio sociale e il senso di emarginazione vissuto nei quartieri di periferia. Il gesto di Paolo Giaccone è assolutamente contrapposto a questa violenza, è lucido e consapevole, dettato sia dal senso del dovere ma anche dalla capacità di stare al mondo, di vivere in una città come Palermo, sicuramente difficile, e a quel tempo forse ancora più complessa di oggi. Immagino la rettitudine di quest’uomo che ha saputo scegliere la via giusta, la via che anche oggi ha un senso percorrere, quindi trovo il suo gesto assolutamente attuale e da monito per le nuove generazioni. Spero che questa iniziativa, che abbiamo realizzato insieme al Comitato promotore, all’Azienda ospedaliera Policlinico e all’Università, possa essere utile per far conoscere di più, e meglio, la straordinaria figura di Paolo Giaccone”.