Storie Web venerdì, Agosto 1
Notiziario

«La sperimentazione in campo delle nuove varietà resistenti non è né in pericolo né in discussione». All’indomani dell’allarme lanciato dalla Copagri sul possibile stop del Parlamento alla sperimentazione in campo delle varietà frutto delle Tecniche Evoluzione Assistita, cioè piante resistenti agli stress idrici e climatici come alle fitopatie (minimizzando quindi il ricorso ai fitofarmaci) scende in campo il presidente della commissione Industria e Agricoltura del Senato, Luca De Carlo.

Allarme nel mondo agricolo

L’allarme lanciato ieri dalla Copagri era legato il fatto che la sperimentazione in campo di queste varietà (che coprono settori dal riso ai cereali, dall’ortofrutta al vino) ha come termine il 31 dicembre prossimo e l’emendamento al Ddl di conversione del Dl Economia che avrebbe dovuto prorogare la sperimentazione «è stato– ha denunciato la Copagri – inaspettatamente ritirato alla commissione Bilancio del Senato». Inoltre, il presidente della Copagri, Tommaso Battista aveva sottolineato «la difficoltà degli imprenditori agricoli ad affrontare la nuova campagna produttiva senza certezze su cosa è possibile piantare o meno». La denuncia Copagri non ha mancato di creare allarme nel mondo agricolo che segue con grande attenzione questo filone di ricerca dal quale si attendono risposte efficaci per combattere il cambiamento climatico e favorire la sostenibilità dell’agricoltura.

«Sperimentazione non in discussione»

«La sperimentazione in campo delle nuove varietà Tea non è in discussione e verrà non solo prorogata ma anche incentivata con nuovi finanziamenti – spiega al Sole 24 Ore il presidente della Commissione Agricoltura e Industria del Senato, Luca De Carlo -. La misura sarà prorogata anche per il 2026 in attesa dell’approvazione del regolamento comunitario grazie al quale la coltivazione delle piante ngt1 (la maggior parte di quelle in fase di sperimentazione) non sarà più soggetta ad autorizzazione. Abbiamo dovuto ritirare la misura proposta per i dubbi sollevati sulla scarsa coerenza con il veicolo normativo che avrebbe dovuto recepirla. Ovvero il Dl Economia. Ma la misura, da qui alla scadenza della sperimentazione prevista per il prossimo 31 dicembre, sarà certamente riproposta nel primo provvedimento utile non sappiamo ancora se il prossimo collegato agricolo alla scorsa Finanziaria o nella prossima legge di Bilancio».

Incertezza non sussistente

Il presidente De Carlo inoltre contesta anche i rilievi formulati dalla Copagri sulla presunta incertezza per gli agricoltori. «Questa sperimentazione non è effettuata dalle aziende agricole – spiega De Carlo – ma dal mondo della ricerca e dalle Università. Le Tea sono un’opzione che sarà disponibile per le aziende agricole speriamo presto ma di certo non ora. Quindi proprio non capisco quali siano le incertezze».

Infine De Carlo che, tra l’altro, è il primo firmatario del provvedimento ritirato fornisce anche una sorta di “controprova” che il principio della sperimentazione in campo non in sia in discussione: «Il Governo ha stanziato 9 milioni di euro – ha aggiunto De Carlo – a favore del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria ndr). Un segnale chiaro della volontà dell’Esecutivo non solo di proseguire il cammino della ricerca sulle Tea ma anche di promuovere un’accelerazione sul fronte delle nuove Tecniche di Evoluzione Assistita».

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