La polizia di Stato ha arrestato un uomo di 40 anni a Biella per aver picchiato per strada cinque sconosciuti. Una delle vittime ha una prognosi di due mesi. I reati contestati all’uomo sono lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Durante l’udienza di convalida avrebbe detto di averle aggredite “perché dal loro sguardo ho capito che ce l’avevano con me”.
Immagine di repertorio.
La polizia di Stato ha arrestato un uomo di 40 anni a Biella per aver picchiato per strada cinque sconosciuti. Una delle vittime ha una prognosi di due mesi. I reati contestati all’uomo sono lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale.
Secondo quanto è stato ricostruito dagli investigatori che hanno seguito la vicenda, le cinque persone sarebbero state aggredite completamente a caso e in giorni diversi. Il 40enne avrebbe prima minacciato la titolare del bar della stazione cittadina, poi avrebbe aggredito due passanti, avventandosi su di loro.
Qualche giorno prima, lunedì 11 novembre, come hanno riportato i quotidiani locali, lo stesso uomo aveva aggredito anche altre tre persone nel centro della città. Tra queste ci sarebbe anche un addetto alla vigilanza.
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Alla persona che ha riportato le ferite più gravi l’uomo ha causato la rottura del setto nasale e lesioni giudicate guaribili in 60 giorni. Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 13 novembre, al tribunale di Biella si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto davanti alla giudice per le indagini preliminari Paola Rava.
Davanti alla giudice, l’uomo, che era stato accompagnato in aula da sei agenti della polizia penitenziaria, avrebbe detto di aver picchiato queste persone “perché dal loro sguardo ho capito che ce l’avevano con me”. Nei confronti del 40enne, di origine siciliana, pare che in passato sia stato disposto anche un ordine di allontanamento dalla città in cui vive.
A suo carico ci sarebbero alcuni precedenti, tra cui un processo a Roma concluso con un’assoluzione per totale infermità mentale. In base a quanto ricostruito dai quotidiani locali, sembra che l’uomo si trovasse nel Biellese per fare visita al fratello che abita in un paese della Valle Elvo. La giudice ha convalidato la misura cautelare dell’arresto in carcere.