Alle 9 è stata aperta la camera ardente all’Armani/Teatro in via Bergognone, accanto al suo quartier generale e al Silos, il museo che ospita la mostra sui suoi vent’anni di alta moda con Armani Privé
Un tappeto di lanterne di carta e fiori bianchi
«Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia». È la frase di Giorgio Armani che campeggia sul grande schermo con l’immagine dello stilista nella sala dove è stata allestita la camera ardente. Ad accogliere le centinaia di persone in coda numerosi mazzi di fiori bianchi che adornano i corridoi dello spazio progettato da Tadao Ando. Poi, all’interno della sala che solitamente ospita le sfilate della maison, centinaia di lanterne di carta illuminate dalla luce delle candele e quel profumo di incenso che caratterizza ogni spazio firmato Giorgio Armani. Semplice la bara, sormontata da un mazzo di rose bianche, affiancata dal picchetto d’onore dei carabinieri e dal gonfalone del comune di Milano listato a lutto. Su un tavolino, una lastra d’alabastro con un crocifisso. In sala, lo storico braccio destro Leo Dell’Orco e altri collaboratori
Il testamento e il patrimonio
Solo dopo il funerale verrà anche aperto il testamento e si conoscerà il modo in cui ha deciso di dividere il suo patrimonio stimato in 12 miliardi di euro, e quindi il destino del gruppo sempre rimasto saldamente nelle sue mani, all’interno del quale è impegnata tutta la famiglia, il compagno Leo Dell’Orco, la sorella Rosanna, le due nipoti Silvana e Roberta e il figlio di Rosanna, Andrea Camerana, sposato dal 2005 con la cantante Alexia.
Lunedì i funerali privati
Armani è sempre rimasto lucido e ha deciso tutto lui stesso nei minimi dettagli. Quindi ha chiesto che ci fosse la camera ardente aperta a tutti ma lunedì funerali privati (forse a Broni, nell’Oltrepò pavese) per evitare che la cerimonia diventasse esclusivamente una sfilata di vip.











