Storie Web domenica, Aprile 13
Notiziario

A marzo 2025 il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,84% dal 3,99% del mese precedente e dal 5,45% di dicembre 2023; il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è sceso al 3,14% dal 3,18% del mese precedente (4,42% a dicembre 2023). E’ quanto si legge nel Rapporto mensile dell’Abi. A febbraio la discesa si era interrotta. Il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,22% dal 4,28% del mese precedente.

Abi, in calo tassi di mercato, ma a lungo termine crescono

Da ottobre 2023, i tassi di mercato sono progressivamente diminuiti a seguito dei tagli della Bce. Nei primi mesi del 2025 i tassi a breve termine si sono ulteriormente ridotti, mentre quelli a lungo termine, nonostante il calo nei primi giorni di aprile, hanno registrato un complessivo rialzo. E’ quanto rileva l’Abi nel suo rapporto mensile. Nei primi 10 giorni di aprile 2025 infatti, il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 2,32%, in calo di 12 punti base rispetto a marzo 2025 (2,44%) e inferiore di 52 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,84%). Il tasso lordo dei Bot a sei mesi è stato in media del 2,15% in calo di 14 punti base rispetto a marzo (2,29%) e inferiore di 47 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,62%). Il tasso IRS a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,59% in calo di 8 punti base rispetto a marzo (2,67%) e in aumento di 36 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,23%). Il tasso lordo dei BTP a 10 anni è stato in media del 3,82% in calo di 3 punti base rispetto a marzo (3,85%) e in aumento di 48 punti base rispetto a dicembre 2024 (3,34%). Complessivamente quindi un andamento altalenante che bene rispecchia, si spiega, l’incertezza che sta governando i mercati.

Crescita lenta frena domanda prestiti, cresce raccolta

Il rallentamento della crescita economica contribuisce a mantenere bassa la domanda di prestiti, ma a marzo 2025, i prestiti a imprese e famiglie, per la prima volta da marzo 2023, non registrano un tasso di variazione negativo rimanendo invariati rispetto a un anno prima (-0,6% nel mese precedente); a febbraio 2025 i prestiti alle imprese erano diminuiti del 2,1% mentre quelli alle famiglie erano cresciuti dello 0,7% . Cresce invece ancora la raccolta su tutti i fronti. La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di 153 miliardi tra febbraio 2024 e febbraio 2025 (49,0 miliardi famiglie, 18,5 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). A marzo 2025 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima del 4,0% (+6,3% nel mese precedente). I soli depositi, nelle varie forme, a marzo 2025 sono cresciuti dell’1,2% su base annua (+1,5% il mese precedente). 14. La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a marzo 2025 è risultata in aumento dell’1,5% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+2,1% a febbraio 2025).

Crediti deteriorati diminuiti

Sul fronte dei crediti deteriorati a febbraio 2025 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono diminuiti a 30,2 miliardi di euro, da 32,1 miliardi di settembre 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di 166 miliardi. A febbraio 2025 i crediti deteriorati netti rappresentano l’1,46% dei crediti totali. A settembre 2024, tale rapporto era l’1,54% (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015).

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