Storie Web giovedì, Novembre 21
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Sylvester Stallone non ha dubbi su quale sia la verità circa il combattimento andato in scena tra Mike Tyson e Jake Paul e vinto dallo youtuber. Secondo il protagonista di Rocky, Tyson avrebbe potuto facilmente massacrare Paul, ma l’incontro era combinato: “A volte devi fare cose difficili e sacrificarti per aiutare la tua famiglia…”

Nel dibattito sulla veridicità o meno del combattimento andato in scena venerdì scorso tra Mike Tyson e Jake Paul e vinto nettamente ai punti dal 27enne youtuber, entra a gamba tesa uno dei massimi esperti delle finzioni applicate al pugilato, ovvero Sylvester Stallone. L’immortale protagonista della saga cinematografica di Rocky ha pubblicato un post sul proprio profilo Instagram in cui ha raccontato quella che ritiene essere senza ombra di dubbi la verità sul match. Un incontro che almeno all’apparenza ha visto andare via via in grande difficoltà il 58enne ex campione dei pesi massimi, dopo un inizio in cui – quando aveva ancora fiato ed energie – aveva piazzato qualche sporadico colpo dei suoi. Secondo Stallone, l’incontro è stato combinato, truccato, apparecchiato con una sceneggiatura che era ben chiara a tutti i protagonisti, Tyson in primis, che si sarebbe esibito a perdere in cambio di una ricchissima borsa. “Per la sua famiglia“, lo avrebbe fatto, a dire del suo caro amico Sylvester.

Il 78enne attore e il pugile – entrambi newyorkesi – si conoscono benissimo: Tyson ha anche partecipato con un cameo al film Rocky Balboa del 2006.

Sylvester Stallone non ha dubbi: Mike Tyson avrebbe potuto massacrare Jake Paul

‘Sly’ ha visto e rivisto il combattimento di Iron Mike contro Paul col suo occhio clinico e la sentenza è definitiva: l’interpretazione di Tyson sarebbe meritevole di un premio Oscar, mentre il suo avversario deve ringraziare tutte le sue divinità per non essere stato fatto a pezzi.

Jake Paul si scusa pubblicamente per come è finito il combattimento con Mike Tyson: ha avuto pietà

Giusto per mettere in chiaro la mia visione personale. Gli affari sono affari – ha scritto Stallone su Instagram riferendosi poi a Tyson – A volte devi fare cose difficili e sacrificarti per aiutare la tua famiglia… Conosco questo atleta incredibile da quando aveva 19 anni e quello che abbiamo visto è stato lui che ha regalato una delle più grandi performance vincitrici degli Oscar di tutti i tempi!“.

Ti prego, Jake, sii grato, ti ha risparmiato la vita! Fidati di me… Continua a tirare a pugni Mike, non ci sarà mai un uomo come te, un gladiatore come te ed un’anima come te! Continua a colpire, campione dei campioni! Ricordo che una volta l’ho incontrato e ho pensato di essere stato colpito da un bulldozer!“, ha concluso uno Stallone che ha la certezza granitica che l’incontro dello scorso weekend sia stato deciso a tavolino.

Stallone non è l’unico a sostenere che Tyson-Paul è stato un match truccato

Una chiave di lettura che non è solo della stella hollywoodiana, visto che l’ex campione della NFL Michael Irvin è arrivato a sostenere – avendone peraltro le prove dopo aver vivisezionato l’intero incontro – che Tyson avrebbe sottoscritto prima del match addirittura una clausola contrattuale con cui si impegnava a non portare nessun montante verso Paul, privandolo dunque del suo iconico colpo da KO.

Quello che resta alla fine della fiera – oltre al verdetto dei tre giudici largamente favorevole allo youtuber (80-72, 79-73 e 79-73) – è il crudo conto dei colpi portati al bersaglio dai due pugili nel corso del combattimento: Paul ha messo a segno un totale di 78 pugni nel corso dei 16 minuti del match, mentre Tyson ne ha piazzati solo 18. E ancora, l’ammissione schietta di Jake di aver avuto pietà di Iron Mike, non infierendo sul campione in difficoltà nel finale dell’incontro, quando avrebbe potuto umiliarlo mettendolo KO. Una narrazione che fa a pugni – è proprio il caso di dirlo – con quella di Stallone, secondo il quale chi avrebbe potuto gonfiare l’altro come una zampogna sarebbe stato invece il buon Mike, con tanti saluti alla differenza d’età e alla compassione di Paul…

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