Nella zona high-tech di E-Town, cuore dell’innovazione industriale di Pechino, si è svolta la prima mezza maratona al mondo interamente dedicata ai robot umanoidi. Un evento che, oltre a segnare un nuovo traguardo per l’ingegneria cinese, diventa simbolo della corsa del Paese verso la leadership globale in intelligenza artificiale e robotica.
Ventuno squadre, composte ciascuna da un robot e da un piccolo team di ingegneri, si sono sfidate lungo un percorso di 21,1 chilometri. Tra i partecipanti, nomi di punta del settore come Unitree Robotics, Engineairobot, Leju e Noetix Robotics. Ogni macchina, costruita con obiettivi diversi, ha affrontato il tracciato tra pendii, scale, ghiaia e sabbia, con performance che hanno messo alla prova autonomia energetica, agilità e resistenza.
Alcuni modelli si sono distinti per stazza e potenza, come Tiangong Ultra, alto 1,8 metri, capace di correre fino a 12 km/h. Altri, come il compatto Little Giant del Politecnico di Pechino, hanno puntato sull’agilità grazie a caviglie motorizzate e suole in gomma per superfici accidentate.
Durante la gara, non sono mancati momenti spettacolari: robot che cadono e si rialzano da soli, deviazioni improvvise, collisioni e tanto entusiasmo da parte del pubblico umano, che correva su una pista parallela scattando video e facendo il tifo.
L’obiettivo della manifestazione non era stabilire un vincitore, ma spingere al limite le capacità tecniche delle macchine. “Per noi non è una gara, è un test di affidabilità e adattabilità”, ha spiegato Cui Wenhao, ingegnere di Noetix Robotics. “È raro vedere questi robot operare a pieno regime per così tanto tempo: una vera sfida per hardware e software”.