Un progetto che arriva da lontano, visto un tempo come una chimera e che oggi si concretizza. E’ quello di Nomia, la prima exchange di criptovalute del Mezzogiorno, lanciata da Cristoforo Giordano, palermitano di 31 anni che ha raccolto attorno alla sua idea numerosi imprenditori tra cui Tommaso Dragotto, classe 1938, fondatore e presidente di Sicily by Car, colosso dell’autonoleggio, quotata su Euronext Growth Milan: «Ho creduto da subito in questo ragazzo – dice – che ritengo sia un innovativo, un visionario, un uomo che ha sempre creduto nelle criptovalute. Basta pensare che nel 2015, investendo solo 1.000 euro, adesso è proprietario di una piattaforma di criptovalute con un valore di oltre 1,4 milioni. Voi come lo definireste? Io lo definisco un genio».
Oltre Dragotto dentro Nomia (sede legale a Milano e operativa a Palermo) ci sono per il momento altri 4 soci di tipo B che, in totale, detengono l’8% della società che può contare su 8 collaboratori tra interni e esterni. Prima ancora che la piattaforma andasse online la valutazione è arrivata a un milione e mezzo, grazie alla tecnologia sviluppata, alle autorizzazioni ottenute e al contesto economico attuale.
Cristoforo, trader a partire da 19 ani
E in effetti la storia di Cristoforo è molto singolare: prima di approdare alla creazione dell’app che va online proprio oggi, Cristoforo ha fatto altro come trader, dopo un periodo di formazione, a partire dai suoi 19 anni e poi come formatore creando la sua prima azienda a 22 anni: «Ho iniziato con una ditta individuale che mi aiutava sia da un regime forfettario, quindi come tasse, insomma, agevolazioni fiscali ed era un po’ più semplice da gestire essendo da solo – racconta -. Ho aperto una scuola di formazione per aiutare tutti coloro i quali sono nulla di criptovalute, di trading, di blockchain e noi siamo stati i primi nel centro sud Italia a parlare di questo, a fare seminari con per esempio anche l’università. Noi all’università di Palermo abbiamo fatto o tre o quattro seminari tra cui alcuni con i codici, con i codici con il punteggio, davamo i crediti formativi».
Dalla formazione alla piattaforma
Ed è sulla base dell’esperienza accumulata con la formazione che Cristoforo, nel 2022, decide di passare dall’altra parte vestendo i panni di chi vuole utilizzare le criptovalute (per investimento e non solo): «Abbiamo scoperto che c’è un mondo pieno di opportunità, soprattutto nel campo delle criptovalute. Oggi, chi si avvicina per la prima volta a questo mondo si sente un po’ un alieno e dice: “Aspetta, da dove devo iniziare? Qual è la piattaforma migliore? Da dove studio?” – racconta ancora – Noi incorporiamo tutto in un’applicazione che dà ai nostri clienti la possibilità di studiare gratuitamente, senza spendere soldi in corsi o altro. Noi offriamo tutta la formazione necessaria. Spesso e volentieri, i nostri clienti – come del resto tutti quelli che iniziano – si sentono soli. Per questo stiamo avviando un social network pensato per farli sentire accompagnati. Inoltre, comprare criptovalute oggi è complicato: mille passaggi. Con noi, invece, bastano quattro passaggi. Grazie a questo sistema, chiunque riesce a comprare criptovalute in quattro clic. Rendiamo il processo molto facile e user friendly, per usare un termine inglese».
Tre anni di lavoro per creare l’app
Dopo tre anni di lavoro e varie vicissitudini soprattutto sul fronte dei programmatori, è nata Nomia «regolarmente iscritta all’Oam, che è l’unico ente che in questo momento certifica l’attività in Italia – dice Cristoforo-. E stiamo lavorando al Micar, la nuova normativa entrata in vigore il primo gennaio di quest’anno: è una super regolamentazione europea che tutti gli operatori dell’Unione europea devono ottenere entro il 31 dicembre di quest’anno. Ma noi già siamo avanti per ottenerla». Un altro traguardo importante perché da quella autorizzazione dipende anche lo sviluppo ulteriore della società: «Una volta ottenuta la licenza Micar la nostra valutazione salirà tra i 5 e i 6 milioni – dice Cristoforo -. Abbiamo già fondi di investimento pronti ad accettare questa quotazione per entrare in società».