Storie Web lunedì, Dicembre 23
Notiziario

«Negli ultimi mesi del 2024 abbiamo registrato una performance al di sopra delle attese: chiuderemo con ricavi in linea con l’anno scorso, a circa 89 milioni di euro, incluse le licenze delle calzature. Ai momenti difficili a livello congiunturale abbiamo sempre risposto aumentando gli investimenti e pensando a nuove opportunità». Il momento è complicato, ma Enzo Fusco, presidente e patron di Fgf Industry, gruppo di Montegalda (Vicenza) cui fanno capo i marchi Blauer (che vale circa il 75% dei ricavi), Blauer Junior e Ten C, non nasconde la propria soddisfazione.

Crescono gli investimenti nel retail

Legata anche al fatto che l’azienda non ha mai smesso di investire: nel retail, con due negozi aperti a Verona e a Torino, per esempio. «Ci stanno dando risultati positivi, quasi inaspettati. Nonostante il periodo congiunturale sia complesso, nonostante ci siano due guerre in corso molto vicine a noi, la formula retail continua a fare la differenza e ci conferma che abbiamo seguito la strada giusta, nell’ottica non solo di aumentare le vendite ma anche di rafforzare la nostra identità di brand: alcuni clienti delle città in cui abbiamo aperto non sapevano nemmeno che facessimo un total look».

Attualmente i negozi Blauer sono otto in Italia (Milano, Roma, Genova Cortina d’Ampezzo, Torino, Verona, Olbia, Puntaldia), oltre al factory outlet di Montegalda, e due in Repubblica Ceca. Ci sono nuove aperture già in calendario: «Tra giugno e luglio apriremo a Bari, mentre siamo in trattativa per uno spazio a Napoli e per aprire un negozio in Sicilia, probabilmente a Palermo».

Il nodo dei prezzi

Quello che conta, secondo Fusco, che in azienda è affiancato dalla figlia Federica, che è a capo del marketing, «è il prodotto. Noi siamo riusciti a mantenere un rapporto qualità prezzo molto buono, nonostante l’aumento dei costi sia dei materiali – la piuma è aumentata del 20 per cento – e dei trasporti: da quando il passaggio dei cargo in Mar Rosso è bloccato, sono aumentati tempi e costi di consegna. Noi però abbiamo deciso di rinunciare a una parte del nostro guadagno a vantaggio dei nostri clienti, i negozianti (il brand conta su 1.500 negozi multimarca tra Italia ed Europa, ndr), e dei consumatori finali».

Obiettivo: mercati stranieri

Se la maggior parte delle vendite di Blauer (circa il 65%) è concentrata in Italia, l’estero è un orizzonte su cui l’azienda punta sempre di più: «Attualmente andiamo bene in Germania, Spagna e Portogallo. Da poco abbiamo iniziato a vendere nel Regno Unito, dove i risultati sono incoraggianti, e lo stesso vale per l’Est Europa: abbiamo riscontri positivi da Polonia e Repubblica Ceca – commenta Fusco -. Abbiamo assunto nuovi direttori commerciali, nell’ottica di aumentare progressivamente la quota export sul fatturato nei prossimi anni». Nel mirino, i mercati mediorientali – che in questo momento stanno performando bene anche nel lusso – e la Corea del Sud dove Fgf Industry è già presente con Ten C.

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