Dal nostro corrispondente
NEW DELHI – A conferma della prudenza con cui i banchieri centrali di tutto il mondo guardano al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, la Bank of Japan (BoJ), al termine di due giorni di riunioni, ha lasciato invariati i tassi d’interesse allo 0,25 per cento. La decisione era attesa ed è stata raggiunta quasi all’unanimità con uno solo dei nove membri del board che avrebbe invece preferito un rialzo allo 0,5 per cento per cercare di ridurre le pressioni inflazionistiche in un Paese largamente dipendente dalle importazioni di energia e generi alimentari.
Yen sotto pressione nei confronti del dollaro
Subito dopo la decisione, lo yen ha perso terreno contro il dollaro arrivando a 155,28 per poi ritracciare leggermente. La decisione del board della BoJ giunge a poche ore da quella della Federal Reserve americana di tagliare i tassi e contestualmente indicare l’intenzione di rallentare la politica di abbassamento dei tassi per il 2025.
Nel comunicato che ha accompagnato l’annuncio della decisione, la banca centrale guidata dal governatore Kazuo Ueda ha sottolineato che la ripresa economica resta moderata, che permangono ancora delle fragilità e incertezze, che c’è una leggera ripresa dei consumi e i prezzi restano alti. Nei tre mesi conclusi a settembre, l’economia giapponese è cresciuta dell’1,2% anno su anno, contro il 2,2% del trimestre precedente.
Atteso un rialzo allo 0,50% entro fine marzo
La Bank of Japan lo scorso marzo ha imboccato un percorso di rialzo dei tassi che per la prima volta dopo molti anni li ha portati in territorio positivo per poi salire allo 0,25% a luglio. Tutti gli economisti interpellati da Reuters in un sondaggio fatto a dicembre si attendono un rialzo allo 0,50% entro la fine del prossimo mese di marzo, ma non c’è consenso sui tempi. Alcuni si aspettavano la decisione a dicembre, altri a gennaio o marzo.