Nel 2024 il mercato digitale italiano raggiungerà gli 81,4 miliardi, in crescita del 3,4 per cento. E anche per gli anni a venire il barometro volge al bello, con la stima di un incremento a un ritmo medio del +4,1% annuo, raggiungendo i 91,7 miliardi nel 2027. È questo il risultato di sintesi che emerge dal Rapporto sul digitale in Italia nel 2024 (e stime per gli anni a seguire) messo a punto da Anitec-Assinform in collaborazione con NetConsulting Cube.
Sono percentuali per nulla banali, soprattutto se a confronto con l’andamento del Pil. Il risultato è quindi uno stato di salute buono, frutto di una resilienza strutturale che combina innovazione, investimenti mirati e la spinta derivante dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Tuttavia non mancano le sfide. La carenza di competenze tecnologiche, l’elevata concorrenza e le tensioni internazionali rappresentano ostacoli significativi, soprattutto per le Pmi. Tuttavia l’Italia, sulla spinta della necessità di modernizzare i propri processi produttivi e di migliorare la competitività internazionale, sembra così procedere a passo spedito.
«I dati del nostro Rapporto – spiega al Sole 24 Ore il presidente di Anitec-Assinform, Massimo Dal Checco – mostrano che, nonostante uno scenario internazionale complesso e instabile, nel primo semestre dell’anno il mercato del digitale ha mantenuto la sua solidità e chiuderà il 2024 con risultati ancora migliori. L’innovazione tecnologica non si ferma: il digitale rappresenta il futuro e deve essere sostenuto con investimenti, collaborazione tra pubblico e privato e rafforzando il cambiamento culturale nelle imprese e nella Pa, per far sì che le nuove tecnologie sostengano la crescita economica e la produttività del nostro Paese».
Analizzando i numeri, il segmento dei Dispositivi e Sistemi registra una lieve contrazione dello 0,2%, pur con segnali di ripresa grazie alla domanda di Pc (+2,6%) e sistemi enterprise. Al contrario, i tablet e gli smartphone continuano a perdere terreno, peraltro nel quadro di un mercato che per il 63,2% è legato alla spesa business e per il 36,8% a quella consumer. Bene i servizi Ict (+8,2% a 16,6 miliardi); contenuti e pubblicità digitale (+5% a 15,4 miliardi) e software e soluzioni Ict (+4,2% a 9,1 miliardi).
Ma cosa in particolare sta spingendo questa trasformazione? Uno dei settori chiave è l’intelligenza artificiale, il cui mercato in Italia ha toccato quota 909 milioni nel 2024 (+34,8%) e crescerà del 25,6% annuo fino al 2027. Del resto dalle chatbot che migliorano l’assistenza ai clienti, ai modelli di IA generativa che automatizzano compiti complessi, l’intelligenza artificiale sta progressivamente ridisegnando il panorama e le applicazioni concrete vanno dall’analisi avanzata dei dati, all’ottimizzazione delle filiere produttive e creazione di esperienze personalizzate per i consumatori.