Storie Web mercoledì, Dicembre 18
Notiziario

Produrre energia elettrica sulla Luna puntando su piccole centrali alimentate con energia nucleare. A questo punta il progetto tutto italiano Selene (Sistema Energetico Lunare con l’Energia Nucleare) che è finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ed è condotto dall’Enea come capofila, in collaborazione con il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano e Thales Alenia Space Italia. Il progetto, che nel 2023 è risultato tra i vincitori di un bando di finanziamento Asi per lo sviluppo di esperimenti scientifici per la Luna, mira a studiare le tecniche per la produzione di energia sul nostro satellite, superando i limiti delle tecnologie energetiche tradizionali.

Il perimetro del progetto

A essere coinvolti nel progetto sono quattro centri di ricerche Enea: Frascati, Casaccia, Bologna e Brasimone. L’obiettivo dell’infrastruttura denominata Moon Energy Hub (MEnH) sarà quello di fornire una base energetica stabile ai futuri insediamenti lunari attraverso l’impiego di piccoli reattori nucleari a fissione, i Surface Nuclear Reactors (Snr).

Olivieri: l’Italia fortemente impegnata su questo fronte

«L’Italia è fortemente impegnata nell’esplorazione della Luna e nella realizzazione di una base lunare permanente. Per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, le soluzioni attualmente disponibili, basate sull’utilizzo dell’energia solare, non consentono di raggiungere gli obiettivi energetici sfidanti per le future attività sulla superficie lunare, a causa dell’alternanza di 14 giorni di luce e 14 di buio. La ricerca di una soluzione tecnologica adeguata rappresenta un campo di ricerca di notevole interesse per l’Asi», spiega Angelo Olivieri, responsabile del settore Missioni Scientifiche dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Lodi: un passo rivoluzionario nell’esplorazione lunare

«In prospettiva, queste innovazioni potrebbero consentire di superare i limiti dei pannelli solari che hanno mostrato bassa densità di potenza, scarsa scalabilità, breve vita operativa e vulnerabilità da irraggiamento cosmico», sottolinea il coordinatore del progetto Francesco Lodi, ricercatore del Laboratorio Enea Progettazione e analisi dei sistemi nucleari. «In questo senso, il MEnH segna un passo rivoluzionario nell’esplorazione lunare, ponendosi al centro della strategia per espandere le capacità umane sulla Luna».

I vantaggi

Oltre alla progettazione dei sistemi di conversione, distribuzione dell’energia e degli Snr, i ricercatori dell’Enea lavoreranno all’analisi degli aspetti di decommissioning (lo smantellamento) e della supply chain e alla creazione di una roadmap per l’industrializzazione dell’infrastruttura. Il progetto Selene, che durerà tre anni, consentirà lo sviluppo di tecnologie e soluzioni avanzate anche in ambiti come la sensoristica, l’alta automazione e la trasmissione di potenza wireless e permetterà la messa a terra, attraverso una prova sperimentale, di una delle tecnologie più sfidanti per l’Snr, cioè lo smaltimento del calore, con l’obiettivo di validare le prestazioni del sistema ed incrementarne la maturità tecnologica. Un altro aspetto del progetto è poi la capacità di rispondere a variazioni di carico energetico e di gestire eventuali interruzioni di potenza. Per questo, sono previsti sistemi di accumulo di energia, che garantiscono flessibilità e affidabilità operativa. Il MEnH sarà anche dotato di un sistema di trasmissione di energia orientabile, per supportare attività a distanza dal centro di generazione, e di un sistema di ricezione mobile per attività meno energivore.

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