Nel dossier in mano ai magistrati della Procura adesso c’è anche il nome dell’infermiera che era stata allontanata per “scarsa assistenza”. Avrebbe agito per aiutare l’ex guardia del corpo nel ricatto milionario: “Tutto lasciava pensare che fossero andati ben oltre un rapporto di collaborazione”.
Il ruolo di un’infermiera spicca nell’udienza del processo per il ricatto alla famiglia Schumacher.
Il piano per ricattare la famiglia Schumacher era ben ordito e ha rischiato di far saltare la rete di protezione che circonda l’ex campione di Formula 1. Le precauzioni ferree adottate hanno vacillato dinanzi alla complicità di due figure (una con certezza, sull’altra i sospetti sono molto forti) che hanno avuto un ruolo fondamentale perché scattasse la strategia minatoria.
I sospetti sulla ex infermiera: non si è presentata in aula
Chi sono? L’infermiera licenziata perché “abbiamo visto cose spiacevoli”, come ammesso in udienza dalla storica manager del ferrarista, Sabine Kehm. E l’ex guardia del corpo che con la donna avrebbe allacciato una relazione segreta e tutt’altro che professionale: “avevano una storia”, è quanto emerso durante il processo prendendo in esame la figura dell’operatrice sanitaria e il modo in cui svolgeva il suo incarico. Convocata a testimoniare, non si è presentata: atteggiamento che ha alimentato dubbi ulteriori sulla lealtà della sua persona.
Il ricatto su foto e video di Schumi: estorsione da 15 milioni
Estorcere 15 milioni di euro per non pubblicare foto, video e altri documenti sensibili sulle condizioni attuali dell’ex pilota (che potevano essere raccolti solo da chi era gli era stato molto vicino per offrirgli assistenza) faceva parte del disegno criminoso messo in atto dalla ex guardia del corpo, Markus Fritsche, con l’aiuto di un amico (l’ex buttafuori Yilmaz Tozturkan) e suo figlio (Daniel) esperto informatico.
La manager di Schumacher: “Ricevo una telefona anonima: Ho le foto di Michael”. Capisce subito chi è
La moglie dell’ex pilota tedesco, Corinna, e la storica manager, Sabine Kehm.
Il rapporto tra l’ex guardia del corpo e la donna: “Avevano una storia”
Nel dossier in mano ai magistrati della Procura di Wuppertal (in Germania), adesso c’è anche il nome dell’infermiera che era stata allontanata per “scarsa assistenza” dopo aver prestato servizio per un certo periodo di tempo. È su di lei che si stanno concentrando le attenzioni degli inquirenti, indirizzati sia dalle dichiarazioni rese dal principale sospettato (l’ex agente, da anni vicino al tedesco e ai suoi cari e prima ancora che si verificasse il terribile incidente a Meribel) sia da un dipendente della famiglia Schumacher.
Qual sarebbe stata la mansione avuta dall’infermiera 30enne nel ricatto: avrebbe consegnato a Fritsche tutto il materiale divenuto oggetto di ‘trattativa’. Sarebbe stato un modo per aiutarlo in un difficile momento finanziario e, al tempo stesso, una sorta di pegno d’amore in virtù – come confermato dalla ex manager – di un rapporto divenuto consolidato e “molto forte” tra i due, al punto da ipotizzare avessero un legame più profondo rispetto alla consuetudine lavorativa. “È andata via prima lei, poi se n’è andato lui (Fritsche, ndr)”, ha aggiunto Kehm lasciando intendere che s’era chiuso un cerchio. “Erano molto uniti – ha aggiunto l’avvocato di uno degli imputati, Oliver Doelfs che difende Tozturkan -. E tutto lasciava pensare che fossero andati ben oltre un rapporto di collaborazione”.