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Nel 2025 chi riceverà il primo cedolino pensionistico, il 3 gennaio, potrebbe vedere un importo diverso dal solito. Ecco tutto quello che c’è da sapere su aumenti, trattenute e pensioni minime.

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Il testo della Legge di Bilancio non contiene grandi cambiamenti del sistema pensionistico. La manovra 2025 non prevede più l’abrogazione della legge Fornero, che fissa l’età pensionabile a 67 anni. Nel testo della legge di bilancio saranno introdotti nuovi incentivi per chi sceglie di posticipare il pensionamento. Previste alcune modifiche relative alle pensioni minime e assistenziali. Novità anche per quanto riguarda aumenti e trattenute.

Poiché il 1° gennaio è festivo, il primo giorno bancabile sarà il 2 gennaio, e il pagamento avverrà il giorno successivo.

Ecco tutto ciò che c’è da sapere:

Pensioni 2025, quali rivalutazioni saranno bloccate e perché

Quando verranno pagate le pensioni a gennaio 2025

Il primo accredito della pensione avverrà il 3 gennaio 2025, che corrisponde al secondo giorno lavorativo del mese. Poiché il 1 gennaio è giorno festivo, il primo giorno bancabile sarà il 2 gennaio, quindi l’accredito avverrà il giorno successivo.

Rivalutazione pensioni 2025, di quanto aumentano gli importi

Il primo cedolino 2025 potrebbe presentare un importo lievemente più alto, o più basso rispetto al solito, a causa di un conguaglio effettuato dall’Inps. Questo avviene a causa della rivalutazione, un meccanismo che adegua l’importo della pensione all’andamento dell’inflazione, ovvero al costo della vita. Per quanto riguarda il 2025, l’incremento delle pensioni sarà pari allo 0,8% per allinearsi all’inflazione, mentre per il 2024 l’indice di adeguamento era stato fissato al 5,4% senza alcuna necessità di ulteriori conguagli.

Come verranno calcolati gli aumenti?

Una delle principali novità riguarda il ritorno al sistema a scaglioni, che sostituirà quello per fasce utilizzato quest’anno. Nel 2025 l’aumento dello 0,8% sarà applicato alle pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo, che quest’anno è pari a 2.394,44 euro. La parte della pensione che supera quattro volte il minimo e arriva dunque a fino a cinque volte, sarà aumentata dello 0,72%. L’eccedenza sarà invece aumentata dello 0, 60%.

Come cambiano pensioni minime e assistenziali

Anche le pensioni minime subiranno modifiche: passeranno infatti da 598,61 euro lordi mensili a 603,40 euro. Inoltre, l’importo massimo delle pensioni minime salirà a 617, 89 euro. Anche i trattamenti assistenziali, come la pensione di invalidità civile e l’Assegno sociale, subiranno dei cambiamenti. La pensione di invalidità civile salirà a 336 euro; l’Assegno sociale raggiungerà i 538,68 euro.

Cosa accadrà se le trattenute non saranno sufficienti?

Nel caso in cui le trattenute non fossero adeguate a coprire quanto dovuto, sarà l’Inps a provvedere a quanto dovuto, recuperando la differenza sulle pensioni di gennaio e febbraio 2025. Questo potrebbe comportare anche l’annullamento dell’importo della pensione se le imposte dovute dovessero risultare superiori o uguali alla pensione mensile. Tuttavia per chi riceve un importo annuale di pensione fino a 18.000 euro e ha un conguaglio superiore a 100 euro, le trattenute verranno distribuite in rate mensili fino a novembre.

Cosa cambia per chi va in pensione nel 2025

A partire dal 1 gennaio 2025, saranno introdotte nuove modalità per il calcolo delle pensioni per coloro che fanno parte del sistema contributivo, ovvero per chi  ha iniziato a versare i contributi a patire da gennaio 1996. Il cambiamento principale riguarda il coefficiente di trasformazione, che sarà ridotto rispetto agli ultimi due anni. Questo significa che, a parità di contributi versati, chi andrà in pensione nel 2025, percepirà un importo inferiore rispetto a chi è andato in pensione nel 2024. Tuttavia chi andrà in pensione nel 2025 beneficerà di una rivalutazione più vantaggiosa sui contributi accumulati durante la carriera lavorativa.

Quali requisiti servono per accedere alla pensione

I criteri per richiedere la pensione, stabiliti dalla riforma Fornero, non cambieranno nel 2025. Per potere andare in pensione di vecchiaia, sarà necessario aver compiuto i 67 anni di età e alle spalle almeno 20 anni di contributi. Per la pensione anticipata basterà avere 42 anni e 10 mesi di contributi, indipendentemente dall’età.

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