Storie Web sabato, Dicembre 14
Notiziario

È arrivata nella notte. A poche dalla nomina del primo ministro. L’agenzia Moody’s ha aspettato la fine della crisi politica per declassare il debito francese. Il rating è sceso ora a Aa3, da Aa2, con un outlook che da negativo è però passato a stabile.

La lettura della crisi politica, sul fronte finanziaria, è molto negativa, perché non confinata al breve periodo. La decisione, spiega Moody’s in un comunicato «riflette la nostra valutazione secondo cui le finanze pubbliche del paese si indeboliranno sostanzialmente nei prossimi anni». È più probabile che la frammentazione politica «ostacoli un significativo consolidamento fiscale». Soprattutto, «è ora altamente improbabile che il prossimo governo riesca a ridurre in modo sostenibile l’entità dei disavanzi fiscali oltre il prossimo anno» ed esiste quindi «il rischio di un aumento duraturo dei costi di finanziamento, che indebolirebbe ulteriormente la sostenibilità del debito».

La possibilità è che si crei «un circolo vizioso negativo tra disavanzi più elevati, un carico di debito maggiore e costi di finanziamento più alti, sullo sfondo di rilevanti esigenze di finanziamento annuali». Moody’s si aspetta in particolare un deficit del 6.3% of pil in 2025 contro il 5% previsto, con qualche ottimismo dopo le numerose concessioni, dalla manovra disegnata dal governo Barnier. Nel 2027 il disavanzo potrebbe scendere attorno al 5,2%. Il debito pubblico dovrebbe così salire dall’attuale 113,3% del pil al 120% circa del 2027. Il rapporto tra spese per interessi ed entrate dovrebbe salire dall’attuale 4,4% al 4,9% nel 2025 e al 5% nel 2026 e nel 2027.

Condividere.
© 2024 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.