Storie Web giovedì, Dicembre 12
Notiziario

In dieci anni in Europa, è aumentata la quantità di rifiuti da imballaggi e, seppure con percentuali più basse, il volume dei materiali riciclati. I paesi più virtuosi sono la Slovacchia con il 60%, il Belgio con il 54%. E poi Germania e Slovenia entrambi al 51%. L’Italia, che ha riciclato il 46% dei rifiuti di plastica, ha una posizione superiore alla media europea che vede anche percentuali molto basse (come quelle di Francia e Austria al 25%, Danimarca al 23% e Malta al 16%).

Imballaggi per 83,4 milioni di tonnellate in Ue

I dati arrivano dall’ultimo rapporto Eurostat, in riferimento al 2022. Due anni fa, nell’Unione europea sono stati prodotti complessivamente 83,4 milioni di tonnellate di rifiuti da imballaggio, pari a 186,5 chili per abitante. Un valore che registra un calo di 3,6 chili rispetto al 2021, ma una crescita di 31,7 chili rispetto a dieci anni prima.

Quanto alla composizione dei rifiuti, il 41% era costituito da carta e cartone, il 19% da plastica, il 19% da vetro, il 16% da legno e il 5% da metallo.

Nel 2022, per ogni abitante dell’Ue sono stati generati in media 36,1 chili di rifiuti di imballaggi in plastica e di questi 14,7 chili sono stati riciclati. In dieci anni (dal 2012 al 2022) la quantità di rifiuti di imballaggi in plastica è cresciuta di 7,6 chili a persona mentre la quantità riciclata è aumentata di 4 chili.

Italia virtuosa

In Italia nel 2023, come si legge nella relazione generale del Conai (il consorzio nazionale imballaggi) è stato riciclato il 75,3% dei rifiuti da imballaggio. Si tratta quindi di 10 milioni e 470mila tonnellate su un totale di quasi 14 milioni di tonnellate immesse al consumo. Una percentuale di riciclo in forte crescita rispetto al 71% circa del 2022, anche per via di una riduzione dei pack immessi al consumo in Italia.

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