Storie Web mercoledì, Febbraio 5
Notiziario

L’atmosfera durante il Consiglio dei ministri, in agenda nel pomeriggio di lunedì 9 dicembre, non sarà delle migliori, visto che le tensioni tra i partiti di maggioranza non accennano a scemare: nelle stesse ore in cui il vicepremier Matteo Salvini ha ricordato al collega Antonio Tajani, scettico sul golden power su Unicredit-Bpm, che non è lui il titolare dell’Economia, la Lega ha attaccato la spinta al concordato, fortemente voluto dal viceministro di Fdi, Maurizio Leo.

Lo scontro sulle lettere per spingere il concordato

«Troviamo sbagliata nel merito e nel metodo la pioggia di lettere che l’Agenzia delle entrate ha riversato sui contribuenti italiani per contestare ipotetiche anomalie, con l’obiettivo di indurli ad aderire al concordato preventivo biennale, indipendentemente dal loro merito fiscale», ha attaccato il Carroccio, che ha rilanciato la rottamazione quinquies «chiesta a gran voce dai cittadini» ed esclusa, per il momento, proprio dal responsabile del dossier fisco, il viceministro Leo.

La partita delle modifiche alla manovra

Lunedì, dopo aver chiuso il Milleproroghe, per i ministri sarà l’ultima occasione per un confronto diretto sulla manovra prima dell’avvio formale dei lavori sugli emendamenti in commissione martedì. Nel weekend, molto probabilmente domenica, una riunione tra governo e relatori, al Mef, farà avanzare la messa a punto dei loro emendamenti, che potrebbero anche superare la decina. L’arrivo in Aula è fissato per il 16, ma non si esclude uno slittamento al 18.

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