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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi



22 Novembre 2024



13:57

Secondo Pietro Orlandi sono emerse due verità dall’audizione in Commissione dell’ex capo della Gendarmeria Vaticana Domenico Giani. Una riguarda l’esistenza di una “ricostruzione storica” su Emanuela. Un documento che, secondo Pietro Orlandi, “non può che essere frutto di indagini”.

Domenico Giani, ex Comandante della Gendarmeria Vaticana, è stato ascoltato nel corso di una seduta della Commissione bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Secondo Pietro Orlandi e la sua avvocata Laura Sgro, sono emerse dall’audizione due “verità oramai incontrovertibili” e delle quali la famiglia Orlandi “riferisce da anni”.

La prima è legata al ritrovamento e all’estumulazione della tomba di Renatino De Pedis, boss della banda della Magliana, “sepolto incredibilmente nella Basilica di Sant’Apollinare”. Giani ha riferito di aver incontrato più volte nel 2012 il procuratore aggiunto Capaldo, che al tempo indagava sul rapimento di Emanuela Orlandi, proprio in relazione alla tomba di De Pedis.

La seconda verità, secondo Pietro Orlandi, è che Giani ha parlato di un “un fascicolo avente ad oggetto Emanuela Orlandi in Vaticano, di ‘ricostruzione storica’, che non può che essere frutto di una attività di indagine”. Nel comunicato diffuso dall’avvocata Sgro, si rimprovera all’ex capo della gendarmeria vaticana di non aver dtto una parola “sul fatto che di questa ‘ricostruzione storica’, che adesso sarebbe nelle mani del Promotore di Giustizia, gli Orlandi chiedono di potere avere copia, da molti anni prima che venisse aperta una inchiesta vaticana. Collaborare significa lavorare insieme, e, purtroppo, non è stato questo il caso”.

Orlandi, l’ex capo della gendarmeria Giani in commissione: “Vaticano cercava informazioni su Emanuela”

Nel corso dell’audizione in commissione Giani ha dichiarato che “non sono state svolte indagini”, ma “sono stati fatti atti di carattere informativo: è stata richiesta una ricostruzione storica sulla scomparsa di Emanuela Orlandi”.

Nello specifico, tra il 2011-2012, “è stata fatta una raccolta di informazioni, confluita nella parte di cui si sta occupando attualmente l’autorità giudiziaria vaticana. Io sono stato chiamato da monsignor Georg per fare una ricostruzione storica dei fatti che riguardavano la vicenda di Emanuela e, nell’ambito di questa ricostruzione, alcune persone sono state sentite per mettere insieme dei tasselli. Ma non era un’attività giudiziaria, era un’attività informativa per ricostruire una serie di elementi”.

Eppure questa “ricostruzione storica”, che secondo Pietro non può che essere frutto di un’indagine approfondita, non è stata mai fornita alla famiglia Orlandi e di fatto non ha mai lasciato il Vaticano.

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