L’obiettivo resta fermo: taglio dell’Irpef per sostenere i ceti medi. Ma non è detto che le risorse che arriveranno dal concordato bis vadano direttamente in manovra per un intervento su questo fronte. A 20 giorni dal termine per l’adesione alla misura il governo, infatti, già ragiona sul possibile gettito. «Noi – ricorda il viceministro Maurizio Leo – abbiamo spostato l’asticella in avanti, perché abbiamo riaperto i termini per il concordato, fissati al 12 dicembre: ci auguriamo che ci sia un gettito aggiuntivo che verrà messo a servizio della riduzione dell’aliquota del ceto medio».
Ma se le risorse non dovessero essere sufficienti l’idea che si affaccia è quella di mettere mano a un decreto ad hoc nei primi giorni dell’anno. Da capire se un’ipotesi di questo tipo possa soddisfare i partiti di maggioranza, Forza Italia in primis che ha tra l’altro presentato e segnalato un emendamento per il taglio del secondo scaglione al 33% e l’estensione della platea fino a 60mila euro. Intanto molto vicina al traguardo sembra la riproposizione del rinvio e della rateizzazioni degli acconti delle partite Iva.
Fondo per le modifiche in Parlamento fermo a 120 milioni
Le forze politiche affilano le armi in vista dell’esame degli emendamenti ma affinano anche le proprie richieste mentre si lavora anche sul tesoretto che è stato oggetto oggi di incontri tra il governo e la maggioranza. Il fondo per le modifiche del Parlamento resta fermo a 120 milioni, da capire come sarà la divisione tra le varie forze politiche. Intanto i gruppi procedono con gli emendamenti segnalati, che andranno poi scremati nei super-segnalati con un tetto intorno alle 250 proposte.
FdI rinuncia al bonus paritarie
Al momento però già con i primi segnalati il limite di 600 è superato con oltre 800 proposte. Tra queste non figura però il voucher di 1.500 euro per le scuole paritarie proposto da FdI, anche se Noi moderati insiste per introdurre un meccanismo simile: la misura non avrebbe comunque l’appoggio dal partito della premier.
Gli emendamenti segnalati sulle pensioni
Tra i segnalati di Fratelli d’Italia spicca la riapertura del semestre per scegliere se spostare il Tfr ai fondi pensione con il meccanismo del silenzio-assenso. Sulle pensioni insiste anche la Lega che chiede di dare la possibilità ai datori di lavoro di usare anche i premi aziendali per agevolare le uscite. FI torna sull’innalzamento delle minime e la cancellazione della norma sui controllori del Mef. Non segnala, invece, la priorità a giovani coppie con l’obiettivo del matrimonio per il fondo mutui prima casa. Sia Lega che FdI chiedono tra i segnalati di ripristinare i fondi per la Metro C. Sempre dalla Lega arriva la proposta di modificare le limitazioni per l’accesso alla flat tax per pensionati e dipendenti sulla quale il viceministro Leo non chiude. Così come chiusa sarebbe la vicenda di una ulteriore rottamazione.