La sintonia è evidente, i due leader la rendono ancora più esplicita affacciandosi al balcone della Casa Rosada per un saluto ai propri sostenitori in Plaza de Mayo. Milei è un grande amico dell’Italia, spiega Meloni in spagnolo nella dichiarazione congiunta e dopo che il leader argentino, reduce dall’incontro con Trump, evoca una sorta di internazionale sovranista che chiama alleanza dei paesi liberi, la Premier indica quale sia la missione comune. “Difendere l’identità dell’Occidente, i punti cardine della sua civiltà, la libertà e l’uguaglianza delle persone, la democraticità dei sistemi, la sovranità delle nazioni, c’è molto più qui di una comune cooperazione tra nazioni”.
Rimarca la Presidente del Consiglio la forte identità di vedute sul Medio Oriente, Ucraina e crisi in Venezuela. Non riconosciamo la vittoria di Maduro, le elezioni non sono state trasparenti, ribadisce Meloni, che annuncia intanto un piano d’azione tra Roma e Buenos Aires per il prossimo coinquennio e sottolinea il potenziale enorme nei rapporti tra i due paesi. Per la Premier tappa anche al monumento di José de San Martín, eroe dell’indipendenza argentina, per deporre una corona di alloro.
E in serata, prima di ripartire per Roma, l’evento sul cinema italiano al Teatro Coliseo e la consegna delle chiavi della capitale da parte del sindaco Macri.