La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ex medica, si è trovata a bordo di un volo su cui un passeggero ha avuto un malore. Rispondendo all’appello del comandante, è intervenuta e ha fornito un primo soccorso fino all’atterraggio.
Ursula von der Leyen è tornata a fare la medica, la sua professione prima dell’ingresso in politica, almeno per la durata di un volo aereo. Von der Leyen, che si trovava a Zurigo (sulla via di ritorno dal G20 di Rio de Janeiro) e nel pomeriggio di oggi stava volando verso Bruxelles, è stata chiamata in causa quando un passeggero ha avuto un malore. L’equipaggio ha chiesto se a bordo ci fosse un medico. Così, la presidente della Commissione europea ha risposto all’appello ed è intervenuta.
A raccontare il fatto sono stati i media svizzeri. Per motivi di privacy, la compagnia aerea non ha chiarito quale fosse il problema medico a bordo, né come stia adesso il passeggero.
L’accaduto è stato poi confermato anche dalla portavoce della Commissione europea Arianna Podestà: “Un altro passeggero ha avuto bisogno di cure mediche durante il volo. Come avviene in questi casi, il personale di bordo della compagnia aerea ha chiesto se qualcuno tra i passeggeri avesse conoscenze mediche“, ha spiegato. “La presidente ha fornito assistenza al passeggero in difficoltà fino al nostro atterraggio e il personale medico lo ha preso in carico”. Il volo è poi atterrato senza problemi all’orario previsto a Bruxelles.
Cosa sta succedendo in Ue sulla nomina di Fitto e perché il voto sulla Commissione europea è slittato
La breve carriera medica di Von der Leyen è iniziata nel 1987 con la laurea in medicina, seguita poi da un dottorato di ricerca nel 1991 (per quanto poi, nel 2015, sia emerso che una parte della sua tesi conteneva plagio di altre pubblicazioni). Per alcuni anni ha lavorato come assistente medica nella clinica femminile della Hannover medical school, incarico che ha lasciato nel 1992 – anche perché tra il 1988 e il 1999 ha avuto sette figli con il marito, Heiko von der Leyen. La sua attività politica è iniziata nel 2001, anno in cui ha ottenuto sempre ad Hannover un master in Sanità pubblica.
La presidente della Commissione europea ora è tornata a Bruxelles, dove dovrà occuparsi di trovare il sostegno necessario per dare il via al suo secondo mandato. Il caso del commissario italiano Raffaele Fitto si è allargato e ha coinvolto tutti i vicepresidenti designati, soprattutto la socialista spagnola Teresa Ribera.
In queste ore, al Parlamento europeo, la trattativa va avanti per mettere d’accordo i Popolari (di centrodestra, ma allineati in questo caso con le posizioni dei gruppi di estrema destra, critici di Ribera e sostenitori di Fitto) e i Socialisti, che appoggiano la spagnola e si sono opposti alla nomina dell’italiano come vicepresidente. Nella giornata di oggi era arrivata una quadra, che avrebbe portato all’approvazione di tutti i sette vicepresidenti designati. Ma proprio su Ribera l’intesa si è rotta, rimettendo in ballo anche Fitto. Il voto finale sulla Commissione è fissato il 27 novembre. Se Von der Leyen non vuole veder slittare l’inizio del suo mandato, quindi, c’è una settimana di tempo per trovare una soluzione.