Mentre il lusso si è posizionato sempre più in alto nella piramide dei consumi – con un aumento dei prezzi che, dal pre Covid, ha sicuramente toccato la doppia cifra – i marchi premium che hanno saputo tenere il passo con le evoluzioni del mercato sono diventati più appetibili di prima. Tra questi c’è Coccinelle, aziende di pelletteria (e ora anche calzature) di Parma che dal 2012 fa capo al gruppo sudcoreano E-Land: «I primi nove mesi dell’anno sono andati bene, abbiamo registrato un aumento dei ricavi del 13% rispetto allo stesso periodo del 2023, mettendo a segno una crescita in tutti i canali e in tutte le regioni. Prevediamo una chiusura d’anno oltre i 100 milioni di euro di ricavi, in salita a doppia cifra sul 2023, e con un Ebitda significativo», spiega Emanuele Mazziotta, direttore generale di Coccinelle.
Il business di Coccinelle, 150 dipendenti tra Milano e Parma, è concentrato nelle borse – con l’ultima arrivata C-Me Bag, appena lanciata in boutique selezionate – e rimane sbilanciato sull’Italia, che assorbe il 44% delle vendite. L’altra quota significativa dei ricavi (46%) viene realizzata in Europa, dove, nel 2024, Coccinelle ha registrato una crescita sopra la media: +15%, con Austria, Germania ed Europa dell’Est a giocare un ruolo decisivo nella crescita. Il restante 10% delle vendite arriva da Cina e Sud Est Asiatico: «Il mercato cinese cresce meno rispetto al passato, ma nei primi nove mesi dell’anno ci siamo dedicati al consolidamento e allo sviluppo di mercati come la Thailandia, dove abbiamo 10 punti vendita tra store e corner, tutti in partnership, e per noi rappresenta un mercato promettente».
L’obiettivo di Coccinelle, che ad oggi ha 120 negozi multimarca tra diretti e in franchising, è quello di espandere la propria presenza nei mercati esteri, pur mantenendo in Italia una quota del business non inferiore al 40 per cento: «Nel 2024 abbiamo continuato il nostro percorso di crescita internazionale con aperture e riaperture post restyling a Praga, Varsavia, Bucarest e a fine mese a Vienna. Abbiamo poi aperto a Bangkok un secondo spazio nel department store Central World Mall (lo stesso gruppo della Rinascente, ndr) e riaperto il punto vendita di Shanghai presso Daimaru – continua il dg -. Nel 2025 apriremo in Giappone: cominceremo dai department store e poi, a partire dall’anno successivo, puntiamo all’apertura di una boutique monomarca. E poi accelereremo negli Emirati: dopo Abu Dhabi, dove abbiamo aperto al Galleria Mall, sarà la volta di Dubai». L’ambizione più grande sembra essere lo sbarco sul mercato a stelle e strisce: «È interessante – continua il dg – e lo sappiamo perché abbiamo molte clienti americane sia negli store in Europa e Asia, sia perché acquistano online sul nostro sito. Il canale online genera il 6% dei ricavi».
La road map, dunque, è serrata e ambiziosa. E poggia su una strategia che ha visto, nel periodo non semplice del Covid, Coccinelle investire sulla clientela, che oggi ha una media di 30 anni: «Da diversi anni abbiamo riorganizzato l’azienda puntando su una proposta dai connotati eleganti, di ottima qualità, ma accessibile: il prezzo medio di una borsa di Coccinelle è tra i 250 e i 280 euro», dice Mazziotta. L’azienda – che utilizza pellami conciati in Italia, ma ha la manifattura in diversi paesi del mondo – ha anche ampliato le proprie categorie merceologiche: «Siamo partiti un anno fa circa con una capsule di calzature che ha avuto risultati positivi e si è quindi evoluta in una collezione. Oggi la calzatura vale il 5% del fatturato, ma la quota di mercato crescerà».