Martedì sera si gioca la partita di Champions, l’attaccante spagnolo torna nello stadio dei blancos ancora una volta da avversario. “Sarà come quando sono tornato qui tra le fila dell’Atletico Madrid”.
Per Alvaro Morata la partita del Santiago Bernabeu tra Real Madrid e Milan non può essere come le altre: per il fascino che un match del genere riserva, per l’importanza che ha nel cammino in Champions League dei rossoneri (che in classifica hanno bisogno di una spinta ulteriore per restare in corsa playoff), perché mettere piede in quello stadio ancora una volta da ex lo rende (ma di questo ne è perfettamente consapevole) il bersaglio preferito dei tifosi che non gli hanno perdonato il tradimento.
Quale? Essere passato sull’altra sponda madrilena del Manzanarre e aver indossato la maglia dell’Atletico dopo essere cresciuto nel settore giovanile dei blancos e aver giocato per 3 stagioni con le merengues. Ecco perché, dopo i fischi ricevuti nonostante vestisse la maglia della nazionale iberica, adesso si aspetta che gli riservino lo stesso trattamento da attaccante rossonero. Ecco qual è la ragione di tanto odio sportivo nei suoi confronti. È stato lui stesso a chiarire che non immagina un’accoglienza differente alla luce del suo passato, lo ha fatto in un passaggio nell’intervista a The Athletic in cui ha presentato la sfida di Coppa.
“Alla fine penso che sarà come quando sono tornato al Bernabeu tra le fila dell’Atletico – ha ammesso l’attaccante iberico che in Serie A e in Europa è stato protagonista anche con la Juventus oltre che con gli inglesi del Chelsea -. Non credo che le cose siano cambiate molto… Ma ne sono consapevole e mi aspetto che mi fischino. È normale”.
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Morata sa che anche questo fa parte del gioco, ha spalle abbastanza larghe per sopportare una pressione del genere. Magari gli darà carica ulteriore per affrontare un incontro che per il Milan è come ritrovarsi ai piedi di una montagna da scalare. E poi c’è una storia di trofei e di vittorie che va onorata nel migliore dei modi considerato che tanto il Real quanto il ‘diavolo’ sono i club più vincenti nella storia della Coppa dalle grandi orecchie.
“Prima di accettare il trasferimento al Milan tutti mi dicevano che l’aria che si respira qui è diversa – ha aggiunto Morata -. Basta accomodarsi per mangiare al ristorante di Milanello per capire cosa significa. Ti guardi intorno e vedi tutti i giocatori che hanno vinto tanto con la maglia rossonera. Per me il Milan ha sempre rappresentato un punto di riferimento importante nella storia del calcio”. Il resto proverà a farlo lui martedì sera in un match durissimo.