Storie Web domenica, Dicembre 28
Brigitte Bardot e l’amore per gli animali. BB, scomparsa a 91 anni, ne ha vissuti 51 da animalista

Diva del cinema, icona sexy e sogno proibito di molti, a soli 38 anni la Bardot abbandonò le scene per iniziare una vita. La sua “rinascita” ha una data esatta: il 6 giugno 1973. 

L’attrice francese, in un’intervista radiofonica, aveva anche dichiarato chiaramente che “Colineau trousse-chemises” (“Colinot l’alzasottane”), sarebbe stato il suo ultimo film e che non avrebbe più fatto interviste di lavoro. Così fu: ne fece altre, ma solo per parlare in difesa dei diritti degli animali. 

La storia vuole che fu proprio sul set del suo ultimo film che la Bardot incontrò una capra e decise che il suo schierarsi, da sempre, contro le crudeltà agli animali sarebbe diventata la sua missione di vita. 

Si narra che l’attrice raccontò: “Durante il film Colinot sul set c’era una capretta. La proprietaria mi disse ‘si sbrighi a finire la sua scena, perché domenica è la comunione di mio nipote e dobbiamo farla allo spiedo’. Comprai la bestiola e la portai via con me, attaccata a una corda, nell’hotel a cinque stelle. Me la sono portata in camera, che scandalo. Quel giorno ho preso la decisione di smettere con il Cinema e di aiutare gli animali. Era il giugno 1973, avevo 38 anni”.

Già nel 1962, BB aveva iniziato la sua battaglia ed era diventata vegetariana.

Nel 1967, la Bardot fu ricevuta all’Eliseo per incontrare l’allora presidente della Francia, Charles de Gaulle e, pochi anni dopo, ottenne dal Governo il diritto di “stordimento prima della macellazione”.

E’ del 977 la campagna contro la caccia ai cuccioli di foca della Groenlandia. 

Nel 1986 l’attrice, nella sua Saint-Tropez, fondò La Fondation Brigitte Bardot dove mise all’asta i suoi gioielli e altri beni per raccogliere 3 milioni di franchi francesi per le sue campagne e attività animaliste.

Nel 1988, l’organizzazione si trasferì a Parigi, dove, dal 1989 al 1992, la Bardot condusse una serie televisiva intitolata “SOS Animaux” per sensibilizzare l’opinione pubblica.

Nel 1991, Brigitte Bardot donò la sua proprietà di Saint Tropez, La Madrague, alla fondazione per raccogliere il capitale necessario a ottenere una dichiarazione di pubblica utilità che arrivò il 21 febbraio 1992 dal Consiglio di Stato.

Nel dicembre 2005, la nuova campagna di comunicazione “Fourrure, le look qui tue” (“Pelliccia, lo sguardo che uccide”) che sostiene, dal 2007, anche l’annuale “giornata senza pelliccia”.

E’ del 23 dicembre 2006, la lettera pubblica a Nicolas Sarkozy sulla newsletter della Fondazione, “L’info-journal” dove viente condannata la pratica diffusa anche in Francia dell’ “Eid al-Adha”, ovvero la “festa del sacrificio” dove animali adulti e sani vengono uccisi sgozzandoli affinché tutto il sangue defluisca dalla giugulare. Questa lettera la fece incriminare e successivamente multare per incitamento all’odio razziale.

Del 2009, la campagna contro l’ippofagia, ovvero il consumo di carne di cavallo. 

In una lunga intervista rilasciata a “Le Monde” in occasione dei suoi 90 anni, BB dichiarò: “Ho fatto una croce su gran parte della popolazione umana, che mi ha molto disgustato” e spiegò di provare per gli animali “un affetto incomparabile. Gli animali sono portatori di tutte le qualità che mancano agli uomini, senza averne i difetti”.

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