i livelli occupazionali nell’industria lombarda risultano sostanzialmente invariati. Il tasso di ingresso subisce una nuova flessione dopo il rimbalzo osservato nel primo trimestre dell’anno, mentre il tasso di uscita risulta stabile. Il saldo tra le due curve risulta quindi pari a poco meno del -0,1%.
Il ricorso alla Cig da parte delle imprese dell’industria lombarda non mostra variazioni rilevanti, stabilizzandosi sui livelli osservati lo scorso trimestre. La quota di Cig sul monte ore complessivo è stabile all’1,4% nel terzo trimestre, mentre guardando alla quota di imprese che vi fa ricorso la percentuale risulta pari al 10,9%. A livello settoriale, le difficoltà più consistenti si osservano per il settore della carta-stampa, e poi, in misura più attenuata, per quello dei mezzi di trasporto, e per l’industria siderurgica e il settore tessile.
I commenti
«La Lombardia, trainata dall’export – spiega il presidente di Confindustria Lombardia Giuseppe Pasini – si conferma la locomotiva italiana ed europea. La solidità dell’industria lombarda emerge in particolare dal confronto con il 2024: produzione +2,2%, fatturato 4,4% e ordini esteri 4,1%. La capacità delle imprese lombarde di aprirsi nuovi mercati e il rallentamento dei costi delle materie prime hanno aiutato a sostenere la crescita e, come confermato anche dal Centro Studi di Confindustria, il principale punto di forza del nostro manifatturiero è rappresentato dalla qualità elevata dei nostri prodotti e i prezzi competitivi. Preoccupano l’instabilità internazionale e il costo elevato dell’energia: le bollette per imprese e cittadini italiani sono le più costose d’Europa, e ormai da tre anni le imprese lombarde competono in un contesto caratterizzato da concorrenza sleale».
«I dati di questo trimestre confermano la straordinaria capacità di adattamento e reazione del nostro sistema produttivo. La manifattura lombarda – insieme all’artigianato – dimostra ancora una volta di saper cogliere le opportunità dei mercati, interni ed esteri, mantenendo una traiettoria di crescita solida e costante -ha specificato Gian Domenico Auricchio Presidente di Unioncamere Lombardia – L’export continua a essere un motore fondamentale, ma è significativo anche il contributo della domanda interna, che torna a sostenere le imprese in una fase complessa dello scenario economico internazionale. Questa resilienza non è frutto del caso: è il risultato dell’impegno quotidiano delle nostre aziende, della loro capacità di innovare e della forza del sistema camerale lombardo, che continua a essere un punto di riferimento nell’accompagnare lo sviluppo del territorio».
«Considerando sia la situazione geopolitica sia la contingenza economica i dati sono ottimi e rappresentano un ulteriore segnale positivo di ripresa – ha aggiunto Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia – Noi con le Zone di Innovazione Sviluppo e con gli strumenti di sostegno all’innovazione continuiamo a ’fare il nostro’ ma ribadisco il bisogno di un intervento strutturale sui costi energetici, ancora oggi troppo alti per essere competitivi; come è necessario un cambio di rotta delle politiche della Commissione Europea in quanto l’attuale Commissione ancora non si è concretamente distaccata dalla precedente rispetto alle scelte anti-manifattura».



-U57333660337Qtg-1440x752@IlSole24Ore-Web.png?r=1170x507)






