Storie Web giovedì, Ottobre 23
Notiziario

Ci sarà anche una visita speciale alla mostra “Giorgio Armani Privé 2005-2025” negli spazi dell’Armani/Silos di Milano, doverosa nell’anno della scomparsa dello stilista, nel ricco programma della nuova edizione di Apriti Moda, l’evento che dal 2017, ogni quarto weekend di ottobre, vuole “democratizzare” i luoghi dove la moda viene creata rendendoli accessibili al pubblico.

Ideato dalla giornalista Cinzia Sasso e giunto alla nona edizione, che si terrà il 24 e 25 ottobre prossimi, Apriti Moda è diventato nel tempo un appuntamento di portata nazionale: se per la sua inaugurazione comprese solo la città di Milano, dal 2020, infatti, ha esteso la sua sfera di interesse e partecipazione a tutta Italia. In aumento anche i partecipanti, che possono prenotare le visite preferite – sempre gratuite – compilando un form sul sito dell’organizzazione: lo scorso anno, nelle prime tre ore di apertura delle prenotazioni per le visite alle 107 maison distribuite in 69 località italiane, il sito di Apriti Moda era stato visitato da ben 450mila persone, attratte dalla possibilità di vedere da vicino persone, luoghi e quei “saper fare” alle origini dell’autentico made in Italy, che è processo manifatturiero, ricchezza economica, ma anche patrimonio storico e culturale del Paese.

Aziende tessili di respiro globale e laboratori di tessuti artistici, concerie, atelier, sartorie teatrali e archivi di marchi storici, da Missoni a Ferragamo, poi musei (quelli più celebri come il Museo della Seta di Como, ma anche chicche nascoste come il Museo del Tulle Anita Belleschi Grifoni di Panicale, in provincia di Perugia), e occasioni di incontrare e vedere da vicino il lavoro di chi difende strenuamente ciò che resta di produzioni antichissime ma a rischio estinzione, come i guanti e i bottoni di Napoli, le passamanerie di Torino, i gioielli in corallo di Trapani.

Oltre al passato, però, c’è anche molto futuro negli incontri di Apriti Moda, per esempio in quello con Rifò Lab, che dal 2017 a Prato produce filati riciclati innovando la secolare tradizione di circolarità tessile della città, ma anche con D’orica, che nella barchessa di una villa veneta a Presina valorizza l’antichissima, ma quasi scomparsa, filiera della seta locale inserendo la fibra nei suoi gioielli.

Fra gli appuntamenti più interessanti di questa edizione, ci sono le aperture, per la prima volta, dell’atelier Lavs di Filippo Sorcinelli, couturier di vesti ecclesiastiche (papa Leone XIV ha indossato una sua creazione in occasione della sua prima messa) e maestro profumiere, a Sant’Arcangelo di Romagna, e dell’atelier di Ettore Bilotta, creatore di divise indossate dal personale di compagnie aeree come Alitalia, Qatar Airways e Turkish Airlines. Da non mancare anche una visita a Ilariusss, l’atelier milanese di Ilaria Soncini dove nascono cappelli amati da molte celebrities, da Margot Robbie a Beyoncé e Amal Clooney.

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