Ecco, in sintesi, alcuni dei sistemi d’arma su cui la Difesa intende investire, stando ad alcune indicazioni contenute nell’Annesso al DPP 2025-2027.
MEZZI AEREI: VELIVOLI DA COMBATTIMENTO
I caccia di quinta generazione: gli F-35
Il documento fa riferimento al programma volto all’acquisizione del Sistema d’Arma di quinta generazione F-35. A fronte del requisito di 131 velivoli, si prevede di acquisire un totale di 115 velivoli, di cui 75 F-35A Conventional Take Off and Landing (CTOL) per l’Aeronautica Militare e 40 F-35B Short Take Off and Vertical Landing (STOVL) suddivisi a metà fra l’Aeronautica Militare e La Marina Militare. Viene spiegato inoltre che il programma ha ricevuto una necessaria integrazione di 2,3 miliardi di euro attraverso risorse a “fabbisogno” recate dalla Legge di bilancio 2025. In particolare il Governo prevede un investimento pari a 735 milioni per quest’anno, che salgono a 961 nel 2026, calano a 403 l’anno dopo, 3,5 miliardi nel triennio 2028-2030 e 6,7 miliardi di euro negli anni successivi per un fabbisogno totale sino al 2046 pari a 12 miliardi.
Il caccia di sesta generazione: il Gcap
Il programma prevede la concezione e lo sviluppo di un “Combat Air System” di sesta generazione, capace di operare sia con equipaggio che senza, integrato nei cinque domini operativi (terra, aria, mare, cyber e spazio) e destinato a svolgere ruoli strategici (controllo aereo, sorveglianza e attacco). Oltre all’Italia, al programma Gcap partecipano il Regno Unito e il Giappone. Le risorse messe a preventivo in questo caso sono: 624 milioni nel 2025, 274 nel 2026, 260 nel 2027, 1,2 miliardi dal 2028 al 2030, e 7,2 miliardi negli anni successivi. Il termine del finanziamento è il 2035.
Eurofighter
Il programma, realizzato in collaborazione con Germania, Regno Unito e Spagna, riguarda lo sviluppo, l’acquisizione e l’evoluzione di un caccia destinato alla difesa dello spazio aereo e alla protezione tridimensionale delle forze. Include lo sviluppo di sensori avanzati da parte dell’industria aeronautica italiana. I costi complessivi per il mantenimento e l’evoluzione delle capacità sono stimati in circa 700 milioni di euro all’anno. Inoltre, è stata assegnata una prima tranche di 690 milioni di euro per l’acquisizione di 24 nuovi Eurofighter, che sostituiranno i velivoli della prima tranche, il cui phase-out è previsto a partire dal 2029. Il programma ha ricevuto una necessaria integrazione di 3,3 miliardi sul bilancio del Mimit per effetto della legge di Bilancio 2025. In questo caso lo stanziamento è di 740 milioni nel 2025, 810 nel 2026, 860 nel 2027 e 1,3 miliardi dal 2028 al 2030. Negli anni successivi la spesa è di 2,5 miliardi, e il termine di finanziamento è il 2039.