Storie Web martedì, Ottobre 21
Notiziario

Tornando a iVision Tech, l’ebitda del primo semestre 2025 al netto dei proventi non ricorrenti sarebbe stato negativo per 607.000 euro (a fronte di un valore positivo per 1,04 milioni nello stesso periodo del 2024). L’ebit è balzato da 134.000 a 399.000 euro e, pur dopo oneri finanziari netti in aumento da 170.000 a 380.000 euro, l’utile netto è passato da 2.000 a 25.000 euro in presenza di un effetto fiscale positivo passato da 38.000 a 9.000 euro. Qui occorre ovviamente sottolineare che anche la parte bassa del conto economico risulta positiva grazie al contributo dei proventi non ricorrenti, ma è stata anche penalizzata da oneri per 267.000 euro (anch’essi non ricorrenti) riferiti alla svalutazione dell’avviamento derivante dalla cessione di Teknoema Srl.

Rapporto Debt/Equity su livelli fisiologici

Per quanto riguarda la situazione finanziaria, al 30/6/2025 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 8,56 milioni, in lieve aumento rispetto agli 8,29 milioni di fine 2024; il rapporto Debt/Equity risultava pari a 0,85 volte, quindi su livelli fisiologici. Il titolo iVision Tech è poco scambiato (nonostante un flottante relativamente elevato, pari a oltre il 34% del capitale sociale), ma le quotazioni sono attualmente superiori a 2 euro per azione, e di conseguenza il prezzo di esercizio dei warrant per il terzo e ultimo periodo (luglio 2026), pari a 1,53 euro per azione, è ampiamente “in the money” e ne potrebbero derivare nuovi mezzi finanziari.

Tra fine 2024 e inizio 2025 sono state emesse due tranches di minibond per un controvalore complessivo di 1,2 milioni, della durata residua di 6 anni e sottoscritti da investitori istituzionali. Questi bond hanno in parte determinato l’incremento degli oneri finanziari nel primo semestre 2025 (la cedola è pari alla media dell’Euribor a 6 mesi, attualmente pari a circa il 2,1%, più 290 punti base), ma fortunatamente tali emissioni sono state inferiori rispetto all’importo originariamente previsto di 5 milioni grazie all’ottenimento di un finanziamento bancario da 2 milioni a condizioni favorevoli.

Il settore dell’occhialeria in Italia non sta attraversando un bel momento, anche se la situazione sembra migliore rispetto a quella di altri comparti del segmento Moda e Lusso. Per fortuna iVision Tech non è presente nel mercato statunitense (dove i dazi hanno pesantemente colpito l’export del Made in Italy), ma ha dovuto ugualmente far ricorso nel primo semestre 2025 a contratti di solidarietà fino al 23 giugno; i dipendenti del gruppo però hanno raggiunto 201 unità, 4 in più rispetto a fine 2024, grazie all’ingresso di Dec Elettronica Srl.

I nuovi prodotti inizieranno a contribuire ai risultati dal 2026

I dati dell’associazione di categoria Anfao per il primo semestre 2025 hanno delineato per l’occhialeria italiana una contrazione dell’export pari al 3,7% a 2,8 miliardi (calo determinato per lo più dal mercato USA, con un -34,7%, e con riferimento ai prodotti agli occhiali da sole con un -5,5% a 1,9 miliardi, mentre le montature e le lenti sono rimaste stabili rispettivamente a 839 e 64 milioni). Ma pur in questo contesto si segnala in positivo l’export verso l’Europa (+8%), con un discreto andamento, fra l’altro, per il mercato francese (+2,5% nonostante le tensioni politiche ed economiche).

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