Storie Web domenica, Ottobre 19
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Minori spese per i trasporti, per il carburante, per l’auto, per l’abbigliamento, le calzature, per il pranzo e per ogni necessità fuori casa. E soprattutto più tempo a disposizione, quindi minori aiuti nella gestione della casa e della famiglia. La combinazione di tutti questi fattori inseriti in uno strumento creato da Iwg (società che offre soluzioni di spazio flessibili) e denominato Hybrid working calculator ha portato a una valutazione molto precisa, voce di spesa per voce di spesa, di quanto consente di risparmiare una modalità di lavoro flessibile e vicina a casa. Studiando un gruppo di 2mila lavoratori, Iwg è arrivato a stimare oltre mille euro al mese di risparmi lavorando 3 giorni a settimana da uno spazio flessibile locale, vicino alla propria abitazione e 2 giorni alla settimana in sede. Nel Regno Unito la stima è di 15mila euro (circa 13.188 sterline), negli Stati Uniti si può arrivare fino a 27mila euro (circa 30.332 dollari) con modelli di lavoro che prevendono la presenza in ufficio un solo giorno a settimana.

L’Hybrid Working Calculator quantifica con precisione da un lato i risparmi potenziali in termini di denaro e tempo e dall’altro i benefici e le opportunità che si aprono. Tra i 2mila lavoratori coinvolti nello studio quattro su cinque (84%) affermano che la riduzione del pendolarismo li ha messi in una posizione migliore per raggiungere i propri obiettivi finanziari. Due su cinque (38%) dichiarano di destinare i risparmi a un fondo di emergenza, mentre quasi lo stesso numero li utilizza per finanziare vacanze (37%). Inoltre, più di uno su tre (35%) sta impiegando i risparmi per estinguere completamente i debiti sulle carte di credito. Per Ilaria Mariotti, professoressa associata di economia urbana e regionale del DAStU-Politecnico di Milano «il lavoro ibrido rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui le persone lavorano e vivono, offrendo opportunità concrete per ridurre i costi legati al pendolarismo e migliorare l’equilibrio tra vita personale e professionale. Strumenti che permettono di quantificare i benefici economici di questo modello possono contribuire a una migliore comprensione delle sue implicazioni pratiche, stimolando una riflessione più ampia sui suoi effetti a livello individuale e territoriale, sia per le istituzioni sia per le aziende».

Sarebbe però riduttivo vedere nel lato positivo del lavoro ibrido solo il risparmio. C’è, semmai, un miglioramento anche del benessere complessivo dei lavoratori. Trascorrere meno tempo in viaggio ha avuto un effetto positivo sull’equilibrio tra vita privata e professionale per l’84% degli intervistati. In particolare, molti hanno scelto di dedicare il tempo risparmiato ad attività che migliorano la qualità della loro vita: il 40% lo utilizza per rilassarsi o coltivare hobby, il 38% lo dedica ad attività fisiche e il 34% si concentra sulla salute mentale. Mark Dixon, ceo di IWG, sottolinea che «lo studio conferma come il modello di lavoro ibrido rappresenti un’alternativa concreta, capace di migliorare l’equilibrio tra vita professionale e personale delle persone, mentre le aziende beneficiano di una forza lavoro più produttiva, soddisfatta e coinvolta. Per la prima volta è possibile quantificare in modo preciso i risparmi economici e di tempo che il lavoro ibrido può generare. Il lavoro ibrido non è solo una scelta pratica, ma una strategia fondamentale per costruire un futuro più sostenibile ed equilibrato».

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