Tutto quello che serve sapere, in numeri e parole. Quel che è da ricordare, in numeri e parole, per i giorni futuri e anche per quelli passati. Questo fanno le agende e questo fa l’Agenda del Sole 24 Ore, la cui presenza in edicola e in libreria è ritornata tradizione da qualche anno in qua.
E tradizione sono ormai il formato, la scansione delle settimane in coppie di pagine, gli spazi per annotare via via entrate e uscite, con il riepilogo finale mese per mese. Chi già ha usato questa Agenda nelle edizioni passate troverà anche per il prossimo anno la conferma di immagini e testi a completare annotazioni e appunti, naturalmente di numeri e parole. Non toglieremo il gusto della scoperta rivelando in dettaglio gli autori e i temi, ma possiamo anticipare che firme, matite e voci del Gruppo 24 Ore hanno contribuito all’Agenda individuando una dozzina di «Parole in corso» e altrettante occasioni per comporre un elementare dizionario dei termini economici. Immaginando che, nei mesi a venire, alcune parole saranno più incisive di altre: dazi, ad esempio, parola affidata a Debora Rosciani, che insieme all’autore di queste righe ha curato l’Agenda. Ma altre parole saranno di sicuro «in corso», come cybersicurezza, sport, intelligenza artificiale. Colleghe e colleghi si sono esercitati nel trovarne i motivi di popolarità e gli spunti per riflettere.
Come hanno fatto Marta Cagnola e Simone Spetia, voci e volti noti di Radio 24 Il Sole 24 Ore, che hanno presentato ieri l’Agenda alla libreria Rizzoli di Milano in Galleria Vittorio Emanuele e hanno dato qualche anticipazione sui loro contributi. Dedicati rispettivamente alla musica, soprattutto dal vivo, e alla politica, che in questi giorni sta entrando nel prolungato confronto sulla manovra finanziaria. Parole e numeri, anche in quel caso, destinati a incidere sul nostro futuro di cittadini e di contribuenti,
E a proposito di numeri, sicuramente nell’Agenda finiranno quelli che ognuno userà per annotare appuntamenti e spese, risparmi e date. Ma, finché le pagine restano ancora intonse, un numero appare un po’ più importante: 160, numero che si impone, perché proprio in queste settimane il Sole 24 Ore raggiunge il traguardo dei 160 anni di presenza in edicola, e la ricorrenza arriva oggi non solo per il giornale ma per un mosaico di mezzi e linguaggi. Che passa da un’agenzia di stampa, un sito, una radio, un museo, eventi e percorsi formativi in presenza e in digitale. Quel numero, il 160, e infinite parole, declinate nei tanti modi resi possibili dalle tecnologie. Per raccontare i decenni che hanno portato a questa evoluzione, l’Agenda propone le immagini e le ricorrenze presentate in una speciale mostra all’ultimo Festival dell’Economia a Trento. Dall’unità d’Italia ai giorni nostri, rievocando le grandi scoperte della scienza, i conflitti del Novecento, la rinascita post bellica e il baby boom, con le pagine del Sole 24 Ore a segnare il lungo racconto dei 160 anni.
Ma, in fondo, un’agenda è uno strumento, un posto per gli appunti, per le cose da fare e per quelle da ricordare. Anche l’Agenda del Sole 24 Ore è un’agenda e vuole essere innanzitutto o una compagna di viaggio, giorno dopo giorno. Con il compito di testimoniare, come scrive il direttore Fabio Tamburini nella prefazione che anticipiamo qui accanto, in questa pagina. Testimoniare ed essere un riferimento, un punto fermo, come scrive Tamburini, in un mondo che sembra «aver perso la bussola».