Storie Web giovedì, Ottobre 16
Notiziario

BRUXELLES – Dopo settimane di negoziati con i paesi membri, la Commissione europea ha presentato oggi, giovedì 16 ottobre, una tabella di marcia (roadmap, in inglese) con la quale strutturare quanto possibile il riarmo europeo in modo collaborativo. Il programma verrà discusso la settimana prossima dai capi di Stato e di governo. Sullo sfondo restano tensioni tra i paesi membri, alla ricerca di un equilibrio tra competenza nazionale e volano comunitario nel settore della difesa.

La tabella di marcia presentata oggi propone quattro grandi progetti in comune: un muro anti-drone, la sorveglianza del fianco orientale dell’Unione europea, uno scudo aereo e uno scudo spaziale di difesa. «Queste iniziative – spiega l’esecutivo comunitario in un comunicato – rafforzeranno la capacità dell’Europa di deterrenza e difesa su spazio, terra, aria, mare, e spazio cibernetico, contribuendo direttamente agli obiettivi di capacità della Nato».

La Commissione europea prevede che i paesi membri creino coalizioni tra Stati in nove settori per promuovere la ricerca in comune e gli appalti congiunti. I settori sono la difesa aerea e missilistica; i fattori abilitanti strategici; la mobilità militare; i sistemi di artiglieria; la cibernetica, l’intelligenza artificiale, e la guerra elettronica; i missili e le munizioni; i droni e i contro-droni; il combattimento terrestre; e infine la sorveglianza marittima.

I paesi membri stanno già esprimendo il loro interesse a collaborare nei vari campi. Secondo lavori ancora in corso, per ogni settore si sono già detti disponibili a essere paesi guida, insieme ad altri, la Germania, la Danimarca, la Svezia, la Francia, la Croazia, la Lettonia, il Belgio, l’Olanda, e la Spagna. Come detto, nessuna decisione è stata ancora presa, le trattative sono ancora in corso e vi è ancora tempo per una redistribuzione dei ruoli nei vari campi.

Entro il 2030, l’Unione europea vuole creare un nuovo mercato che consenta ai paesi membri di rifornirsi in equipaggiamento e in armi, utilizzando le stesse regole. L’obiettivo è di rafforzare le economie di scala e promuovere l’innovazione. «La Commissione monitorerà la capacità industriale – a partire dalla difesa aerea e missilistica, dai droni e dai sistemi spaziali – per garantire che l’Europa possa soddisfare le sue esigenze più urgenti», si legge nel comunicato.

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