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Notiziario

Il 2025 conferma, mese dopo mese, segnali di recupero nei consumi di ortofrutta delle famiglie italiane con performance ancora migliori per i prodotti ortofrutticoli bio. Dopo un lungo periodo caratterizzato da pandemia, crisi energetica e inflazione, il primo semestre si chiude con un risultato positivo sia sul fronte dei volumi che del valore. A darne notizia è Cso Italy (Centro servizi ortofrutticoli che associa 70 tra produttori e coop di commercializzazione dell’ortofrutta)

Frutta batte verdura

Nel primo semestre, i volumi totali di ortofrutta venduti si sono attestati a 2,68 milioni di tonnellate, con un incremento del 4% rispetto al 2024, mentre la spesa complessiva ha toccato i 6,95 miliardi di euro (+8%). Rispetto agli anni precedenti, i quantitativi non hanno ancora raggiunto i livelli del 2022 e degli anni precedenti prima cioè della grande crisi dei consumi che ha caratterizzato il biennio 2022-23, flagellato dall’incremento dell’inflazione e gravi difficoltà sul fronte produttivo.

Il comparto della frutta è risultato particolarmente dinamico: a giugno le quantità acquistate sono salite del 9%, mentre il valore è aumentato del 19% grazie ad un prezzo medio di 2,84 euro al chilo (+8%) trainato da banane, angurie e meloni, con crescite a doppia cifra, ma anche i prodotti esotici come mango e avogado.

A giugno i volumi di ortaggi acquistati dalle famiglie per il consumo domestico sono, invece, aumentati del 9% mentre il valore ha fatto segnare un +5%. Qui a fare la differenza sono stati i pomodori, in crescita costante e tornati ai livelli del 2021, insieme a zucchine e cetrioli.

La leadership di supermercati e Centro Italia

Per quanto riguarda i canali di acquisto in Italia – segnalano a Cso Italy – l’ortofrutta continua ad essere acquistata soprattutto presso la grande distribuzione che consolida quindi la propria leadership con oltre l’80% dei volumi complessivi, grazie al traino di supermercati e discount.
I canali tradizionali, come mercati rionali e fruttivendoli, faticano a mantenere le posizioni, con perdite strutturali rispetto al 2021.

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