Terremoto di magnituro 8.8 in Kamchatka. Allerta tsunami nel Pacifico
Uno dei terremoti più forti mai registrati al mondo ha colpito l’estremo oriente della Russia nelle prime ore di mercoledì, con una magnitudo di 8,8 che ha provocato uno tsunami nella regione del Pacifico settentrionale. L’allarme è scattato anche in Alaska, alle Hawaii e su tutta la costa del Pacifico fino alla Nuova Zelanda. Le zone russe più vicine all’epicentro del terremoto nella penisola di Kamchatka hanno segnalato danni ed evacuazioni, ma nessun ferito grave. Il terremoto, avvenuto alle 8.25 ora giapponese, ha avuto una magnitudo preliminare di 8,0, secondo i sismologi giapponesi e statunitensi. L’U.S. Geological Survey ha successivamente aggiornato la sua misurazione a magnitudo 8,8 e ha affermato che il sisma si è verificato a una profondità di 20,7 chilometri. L’epicentro del sisma è stato individuato a circa 119 chilometri a sud-est della città russa di Petropavlovsk-Kamchatsky, che conta 180.000 abitanti, nella penisola di Kamchatka. Sono state registrate diverse scosse di assestamento di magnitudo 6,9. La prima onda dello tsunami ha colpito la zona costiera di Severo-Kurilsk, il principale insediamento delle isole Curili russe nel Pacifico. Il governatore locale Valery Limarenko ha affermato che gli abitanti sono al sicuro e rimarranno sulle alture fino a quando non sarà scongiurato il pericolo di una nuova onda. Il terremoto ha causato danni agli edifici e le auto hanno oscillato per le strade di Petropavlovsk-Kamchatsky, dove si sono verificati anche blackout elettrici e interruzioni del servizio di telefonia mobile. Le agenzie di stampa russe, citando il ministero della Salute regionale, hanno riferito che diverse persone hanno chiesto assistenza medica in Kamchatka dopo il terremoto, ma non sono stati segnalati feriti gravi.
Il terremoto sembra essere il più forte mai registrato al mondo dopo quello del marzo 2011 al largo della costa nord-orientale del Giappone di magnitudo 9,0 che provocò un enorne tsunami e causò il ’meltdown’ nella centrale nucleare di Fukushima. Solo pochi terremoti più forti sono mai stati registrati in tutto il mondo. L’allerta tsunami ha interrotto i trasporti in Giappone. Sono stati sospesi i traghetti che collegano Hokkaido e Aomori, sulla punta settentrionale dell’isola giapponese di Honshu, così come quelli che collegano Tokyo e le isole vicine, e alcune linee ferroviarie locali sono state sospese o ritardate. L’aeroporto di Sendai ha temporaneamente chiuso la pista. L’Agenzia giapponese per la gestione degli incendi e delle catastrofi ha dichiarato che finora non sono stati segnalati feriti o danni. In risposta all’allerta tsunami, l’agenzia ha emesso un avviso di evacuazione per oltre 900.000 residenti in 133 comuni lungo la costa pacifica del Giappone, da Hokkaido a Okinawa. Le centrali nucleari giapponesi non hanno segnalato anomalie. La Tokyo Electric Power Company Holdings, che gestisce la centrale nucleare di Fukushima Daiichi colpita dallo tsunami, ha dichiarato che circa 4.000 lavoratori si sono rifugiati su un terreno più elevato all’interno del complesso della centrale, monitorando a distanza per garantire la sicurezza dell’impianto. Secondo l’Agenzia meteorologica giapponese, uno tsunami di 50 centimetri è stato rilevato nel porto di Ishinomaki, nel nord del Giappone.
La Colombia ordina evacuazioni lungo la costa pacifica
La Colombia ha appena diramato un’allerta tsunami per diverse aree della costa pacifica, compresi i dipartimenti di Narino e Chocó. Lo riferisce la Cnn. Secondo l’Unità Nazionale Colombiana per la Gestione del Rischio di Disastri, in queste aree sono in corso di attuazione la chiusura delle spiagge e misure di sicurezza per il traffico marittimo. «Come misura preventiva, si raccomanda di evacuare le spiagge e le zone basse sulle coste di Nariño e Chocó», ha dichiarato l’agenzia per la gestione dei disastri. «Dirigetevi verso zone più elevate, lontano dalla costa». Nel frattempo, è stata diramata un’allerta tsunami per i dipartimenti di Cauca e Valle del Cauca.