Quello che nelle intenzioni iniziali doveva essere un traguardo, appare oggi solo come un passaggio: cinque anni fa la famiglia Bosatelli, proprietaria al 100% di Gewiss, affidò al ceo del gruppo Paolo Cervini il compito di far evolvere l’azienda da una realtà fortemente imprenditoriale a una realtà altamente manageriale. La visione di Fabio Bosatelli, oggi presidente del gruppo bergamasco, si fondava (e si fonda) su un modello da lui stesso ribattezzato Minds, ovvero l’acronimo delle quattro leve fondamentali per realizzare la trasformazione dell’azienda e svilupparne in pieno il potenziale: managerializzazione, internazionalizzazione, digitalizzazione e sostenibilità. Il traguardo ipotizzato era di raggiungere il miliardo di euro di fatturato e 1,5 miliardi di Enterprise Value entro il 2027. Un traguardo che oggi viene confermato, a cui si guarda ora, però, solo come a un passaggio, come detto, in vista di un ulteriore sviluppo.
Il 2024 anno record: ricavi a 820 milioni
«L’azienda era già allora solida e di buon profitto, ma la crescita in questi cinque anni, soprattutto in termini di valorizzazione, è stata impressionante», spiega il ceo Cervini. Grazie a una strategia fondata sull’evoluzione organica integrata a su acquisizioni mirate, il gruppo Gewiss è passato dai 300 milioni circa di ricavi del 2020 agli 820 milioni consolidati nel 2024, un anno «straordinario», come lo definisce lo stesso Cervini, che oltre a portare ulteriori record di performance come i precedenti cinque anni, ha visto anche l’acquisizione del 100% di Beghelli (finalizzata a marzo 2025), storico marchio italiano specializzato in soluzioni per l’illuminazione di emergenza e la sicurezza, la più importante delle sei operazioni finalizzate da Gewiss in appena 30 mesi e che hanno visto l’azienda integrare nel proprio portafoglio, oltre a Beghelli, realtà come Performance in Lighting, Pulsar Engineering, Tvilight, Elmet e Verde21.
Oggi Gewiss, con 3.300 dipendenti e una presenza in oltre 100 Paesi attraverso 15 siti produttivi (di cui sette in Italia) e 52 società operative, offre al mercato soluzioni e servizi per la home & building automation, per la protezione e la distribuzione dell’energia, per la mobilità elettrica e per l’illuminazione intelligente. In una logica, spiega Cervini, sempre più orientata a proporre servizi e soluzioni, e non solo il prodotto. Dal 2020 a oggi, l’Ebitda è cresciuto del 123% (110,2 milioni nel 2024), il fatturato è aumentato del 97% mentre l’utile netto è aumentato del 235%, raggiungendo i 75 milioni di euro, il massimo storico per il gruppo. Anche le previsioni per il 2025, un anno non certo facile, indicano un ulteriore incremento: il fatturato dovrebbe superare gli 830 milioni di euro e l’Ebitda dovrebbe attestarsi oltre i 125 milioni.
Dal prodotto al servizio: diventare un «project partner»
«Questi risultati confermano la validità della nostra strategia, su cui ci confrontiamo quasi quotidianamente con il presidente Bosatelli», dice Cervini, che ricorda il grande lavoro fatto in questi anni lungo tre asset principali, con l’obiettivo di diventare un «project partner» dei propri clienti, riconosciuto a livello globale. Il primo asset è di natura geografica e ha visto il rafforzamento sui mercati chiave, suddivisi in cinque cluster principali: Italia (che pesa per il 50% sui ricavi complessivi), Europa occidentale e Americhe, Paesi di lingua germanica, Nord Europa, Paesi ad alta intensità di crescita (come Medio Oriente, Australia e alcuni mercati asiatici). Il secondo asset è tecnologico e ha visto importanti investimenti sul fronte della digitalizzazione in tutte e cinque le unità di business del gruppo (installazioni, building, energy, mobility e illuminazione). L’ultimo asset è quello della multicanalità: al canale di vendita storico, la distribuzione dei singoli prodotti, si sono affiancati il canale Oem, rivolto all’industria, il canale dei grandi progetti e quello della grande distribuzione.
Investimenti ed M&A
«Abbiamo investito, inoltre, sulla sostenibilità, riducendo del 24% le emissioni dirette di CO2 e del 14% i consumi energetici», aggiunge Cervini, ricordando l’impegno di Gewiss e delle sue aziende in ambito ESG. Gli investimenti diretti in Ricerca e sviluppo sono attorno al 4-5% del fatturato annuo.