Storie Web mercoledì, Luglio 23
Notiziario

La Camera Usa anticiperà la pausa estiva per evitare di votare sulla pubblicazione dei documenti dell’inchiesta su Jeffrey Epstein, il finanziere pedofilo, morto in cella nel 2019, per anni amico di Donald Trump, prima di cadere in disgrazia ed essere condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minori.

Lo ha detto chiaramente il presidente della Camera Usa, il repubblicano Mike Johnson, spiegando di volere evitare «i giochi politici»: i democratici, a suo dire, stanno infatti cercando di forzare il voto su misure che obbligherebbero il dipartimento di Giustizia a rendere pubblici i documenti relativi alla vita e alla morte del finanziere.

I lavori della Camera dei rappresentanti verranno sospesi per cinque settimane, a partire da domani, un giorno prima del previsto, e non si prevede che riprenderanno prima di settembre. È questa la decisione – alquanto anomala – presa dai fedelissimi del presidente Trump che stanno cercando di contenere lo scandalo e le voci legate ad Epstein.

La gestione della vicenda da parte dell’amministrazione repubblicana lascia aperti molti dubbi. Il disappunto viene anche da diversi parlamentari repubblicani che hanno chiesto di rendere pubblici i cosiddetti Epstein file. Mentre la base Maga della destra populista chiede con insistenza maggiore trasparenza: durante la sua campagna presidenziale, Trump aveva promesso di pubblicare i documenti, ma in un criticatissimo promemoria di poche settimane fa, il dipartimento di Giustizia e l’Fbi hanno tentato di affossare la vicenda, affermando che non esistono «prove credibili» che il finanziere pedofilo avesse «ricattato individui di spicco nell’ambito delle sue azioni criminali» e che non esiste «una lista di clienti» di Epstein. Alcuni esponenti del movimento Maga sono arrivati a chiedere il licenziamento della ministra della Giustizia, Pam Bondi, e del direttore dell’Fbi, Kash Patel.

Johnson ha tuttavia spiegato la scelta di anticipare la pausa estiva accusando l’opposizione democratica di volere usare il caso Epstein come «un ariete politico»: «Non permetteremo loro – ha affermato – di continuare a sfruttare politicamente questa farsa». L’annuncio dello speaker della Camera è arrivato inoltre dopo il voto della Commissione di vigilanza, della stessa Camera, che aveva autorizzato la citazione e l’audizione della compagna di Epstein, Ghislaine Maxwell, che sta scontando una condanna a venti anni di carcere, per adescamento di minori e altri reati commessi assieme al finanziere pedofilo.

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