È un assist a sostegno del piano messo in pista da Bruxelles (il Clean Industrial Act) per imprimere una spinta alla competitività dell’industria europea anche puntando sul settore delle tecnologie pulite: un pacchetto da 3,75 miliardi di euro basato su garanzie e controgaranzie e in grado, come sempre accade con le iniziative della Bei (la Banca Europea per gli Investimenti), di combinare l’impatto del sostegno diretto con i benefici collegati alla capacità di attivare altri capitali. «Grazie al suo importante effetto leva – spiega a Il Sole 24 Ore la vicepresidente della Bei, Gelsomina Vigliotti – con queste risorse puntiamo a mobilitare investimenti fino a 40 miliardi di euro con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza energetica, la competitività e la leadership industriale dell’Europa nelle tecnologie pulite».
I quattro assi del nuovo pacchetto di finanziamenti
Insomma, una boccata d’ossigeno più che mai necessaria per l’Europa alla ricerca di un delicato equilibrio tra la necessità di continuare a far marciare il percorso di decarbonizzazione e l’esigenza di salvaguardare la sua industria, molto spiazzata da una virata troppo brusca in chiave “green”. Non a caso, nel decidere come mettere a terra queste risorse, il “braccio” finanziario della Ue ha scelto di puntare su quattro grandi blocchi di misure, a partire dal sostegno alle reti elettriche. «Le direttrici lungo le quali ci siamo mossi nel deliberare questo nuovo pacchetto di investimenti sono abbastanza segnate e sottintendono la necessità di far procedere insieme la transizione ecologica e quella digitale. Anzi, la seconda è un driver irrinunciabile per lo sviluppo della prima come ha certificato l’Agenzia internazionale dell’Energia, secondo la quale un terzo della riduzione delle emissioni di CO2 necessaria per raggiungere la neutralità climatica nel 2050 proverrà da tecnologie che oggi non sono ancora disponibili o sostenibili sul mercato».
Il programma a sostegno dell’innovazione
Ecco, quindi, il motivo per cui i 3,75 miliardi deliberati dalla Bei si dispieghino, da un lato, a favore del rafforzamento dell’infrastruttura fisica (dalle reti elettriche con il pacchetto da 1,5 miliardi “grids manufacturing” a quello, di analoga consistenza, destinato a supportare lo sviluppo dell’eolico), e, dall’altro, puntino a sostenere anche l’avanzamento sul fronte dell’innovazione. In che modo? Si tratta, chiarisce ancora la vicepresidente, «di un programma da 250 milioni di euro CleanTech Guarantee per facilitare l’accesso a finanziamenti di capitale circolante per start up e scale-up cleantech altamente competitive. A differenza di altri pacchetti appena presentati, all’interno di questa iniziativa la Bei offrirà infatti garanzie dirette alle cleantech startup, da usare in favore delle banche».
Vigliotti: assist da 500 milioni a favore di Ppa
Una spinta non da poco, dunque, che si affianca a un’altra linea di sostegno a supporto della diffusione dei contratti a lungo termine per l’acquisto di energia (i cosiddetti Ppa, power purchase agreement) tra imprese e produttori di energia rinnovabile. «È un programma da 500 milioni di euro per contribuire a garantire prezzi energetici prevedibili e sostenibili che, è sotto gli occhi di tutti, rappresentano un elemento di competitività per le imprese – aggiunge Vigliotti -. E, anche su questo fronte come per gli altri tre binari, contiamo un importante effetto leva perché ci aspettiamo che questo intervento possa mobilitare fino a 3 miliardi di euro di investimenti».
Il supporto assicurato dalla Bei all’Italia
Più tasselli, dunque, per accelerare il raggiungimento del net zero da parte dell’industria europea e di quella italiana. Alla quale, prosegue la vicepresidente, la Bei non ha fatto mancare il proprio supporto: «Nel solo 2024, abbiamo investito 11 miliardi di euro in Italia, di cui 5,17 miliardi (il 52%) alla transizione ecologia del Paese. Di queste risorse, 3,75 miliardi sono stati destinati a promuovere gli obiettivi del RepowerEu, come la produzione di energia rinnovabile, l’efficienza energetica, i trasporti sostenibili, lo stoccaggio di energia e l’ammodernamento delle reti di trasmissione e distribuzione elettrica».