Storie Web venerdì, Luglio 18
Notiziario

Il Vera Rubin, non è il telescopio più grande del mondo, ma è una meraviglia tecnologica. La struttura principale del telescopio ha uno specchio primario di 8,4 metri di diametro, che raccoglie la luce che proviene dagli oggetti celesti e la rimanda a uno specchio secondario di 3.3 metri di diametro e alla fine la luce va a finire sulla più grande fotocamera mai realizzata.

Molto particolare come impostazione, è estremamente luminoso e veloce nell’acquisire, con dei motori che fanno roteare la struttura da 300 tonnellate in pochi secondi: a piena velocità, potrebbe completare una rotazione completa, 360 gradi, in poco più di mezzo minuto. Tutto questo, consente al telescopio di effettuare rapidamente panoramiche nel cielo, scattando anche 1.000 immagini a notte, caratteristica che permette di poter parlare di astro cinematografia.

La prima immagine completa dell’ammasso della Vergine. Si vede una varietà incredibile di oggetti celesti dalle stelle brillanti alle galassie spirali in primo piano a quelle visibili come piccoli punti luminosi

Soddisfazione anche in Italia, dove l’Inaf ha effettuato a sua volta una conferenza stampa dallo splendido Palazzo dei Normanni di Palermo, sede dell’Osservatorio astronomico omonimo, con molti dei tanti ricercatori che hanno partecipato in prima persona alla definizione degli scopi scientifici, alla progettazione e realizzazione dell’Osservatorio Vera Rubin, con un contributo che gli americani stessi hanno definito indispensabile.

Importante anche il contributo industriale, che ritroviamo nella particolare cupola che racchiude il telescopio, che è stata realizzata dalla EIE di Venezia-Mestre, Gruppo che partecipa da sempre alla realizzazione dei più importanti osservatori ottici e radio. La cupola ha una forma poligonale smussata, un diametro medio di 29 metri alla base e da terra ne dista 38. Realizzata con acciaio, e alluminio, con materiale isolante pesa 60.000 tonnellate circa. Anche la cupola è particolare, dato che deve tener dietro al movimento del telescopio, e infatti ha velocità di rotazione superiore a qualsiasi altra grande cupola finora realizzata.

Il disegno ottico, del tutto innovativo, permette di avere allo stesso tempo un’immagine molto ampia e molto profonda, nel senso che riesce a rilevare sorgenti molto deboli. Esplorando l’intero cielo ogni tre o quattro giorni per dieci anni, scoprirà sia milioni di supernove, lontane stelle che esplodono, sia anche asteroidi vicini che sfrecciano vicino a noi e miliardi di galassie lontanissime.

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